L'analisi
Si salvi chi può dai politici in internet
«I dati sono più preziosi dell’oro. L’oro magari ci arricchisce, i dati ci tolgono la libertà. E chi li detiene può dominare il mondo»
Cerchiamo di capire come la tecnologia funziona nella politica. Dieci
Così si diffondono anche campagne contro l’uso dei vaccini. O contro un’opera pubblica. Costruendo il falso con mille presunte prove, e convincendocene. La manipolazione del vero, contando sulle nostre paure o sulle nostre ansie (che conoscono come abbiamo visto). Una campagna elettorale permanente. E mica devono essere necessariamente bugie (quelle che si chiamano
Il gioco è fatto, oggi che politica e comunicazione sono la stessa cosa. Laddove comunicazione è il nuovo modo con cui la politica si rivolge ai cittadini per raccontare quello che fa o ha intenzione di fare. Equivale alla pubblicità di un detersivo capace di lavare sempre meglio degli altri. E siccome attraverso i nostri dati sanno di noi ciò che serve (a gruppi, se non singolarmente), sfondano porte aperte. Col linguaggio cui ci hanno abituato telefonini e
Soprattutto rapporto diretto con elettori e cittadini, com’è della comunicazione al tempo di Internet. Il più bravo è il citato Salvini, che sta agli altri come Ronaldo sta a un Lapadula qualsiasi. Capolavoro del genere la lettera con la quale la procura di Palermo gli comunicava di essere indagato per la faccenda della nave «Diciotti» carica di migranti. Da lui aperta in diretta Facebook, mostrata agli italiani e poi affissa al muro. Salvini che, quando ha da rivolgersi al «popolo», non lo fa chiamando telecamere o telefonando ai giornali, ma parlandogli sempre con una diretta Facebook senza filtri o intervistatori. E che dice secco «io sono stato eletto, i magistrati no» (come quando Berlusconi parlava dritto dritto di «un milione di posti di lavoro» e gli altri di una «diversa politica del lavoro»).
Emozioni, amore e odio, bianco e nero, esagerazioni, teatralità, platealità. L’uomo più potente d’Italia è in questo momento un muratore calabrese disoccupato. Il quale, grazie ai milioni di «mi piace» ai suoi messaggi arrabbiati, è diventato un personaggio tre volte più seguito di Grillo. E grazie a questo diffonde opinioni politiche altrettanto seguite. Brutali, «perché la gente vuole quelle». Mentre Salvini è guidato da un sistema (dicasi algoritmo) che studia le reazioni a tutto ciò che dice su Internet. E in base ai risultati gli consiglia quando essere «cattivo», «cattivissimo» o «buono». Questo significano i dati coi quali si sa tutto di noi. A proposito, il sistema guida-Salvini si chiama «La Bestia».