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Olimpiadi Parigi 2024, Nuoto in acque libere, il potentino Domenico Acerenza cerca il guizzo

Stefano Palazzo

Una gara che ha avuto una gestazione complicata quella della 10 chilometri di nuoto di fondo che si svolgerà tra Pont Alexandre III e Pont de l’Almache

Una gara che ha avuto una gestazione complicata quella della 10 chilometri di nuoto di fondo che si svolgerà tra Pont Alexandre III e Pont de l’Almache e che di fatto conclude il percorso olimpico del settore natatorio alle Olimpiadi parigine. Il tema scottante negli ultimi dieci giorni è stato la balneabilità della Senna. Rendere il fiume nuovamente balneabile dopo 100 anni ha comportato la spesa enorme pari ad oltre un miliardo e mezzo di euro, per cercare di abbassare a livelli accettabili la presenza dei famigerati batteri Escherichia Coli ed Enterococchi.

Le polemiche dovute agli annullamenti dei test in acqua per gli atleti, ben cinque cancellazioni in pochi giorni, test fondamentali per una gara che dura circa due ore e che mai prima di questa mattina, con la gara femminile in programma a partire dalle ore 07.30, nessun atleta del nuoto ha mai affrontato, ha fatto il pari con la denuncia dei triatleti che hanno gareggiato nei giorni scorsi e che si sono lamentai per la forte puzza ed il colore giallo/verde delle acque, oltre al malessere che ha colpito una componente della staffetta belga, che per protesta non ha disputato la finale. Nella giornata di ieri, dopo che finalmente i dati dei prelievi dei campioni di acqua hanno dato esito positivo alle gare, molti atleti, in testa i quattro componenti della nazionale italiana, Ginevra Taddeucci e Giulia Gabrielleschi per le donne e Gregorio Paltrinieri e Domenico Acerenza per gli uomini, hanno proseguito comunque gli allenamenti in piscina, struttura che ha anche un simulatore che permette di poter nuotare controcorrente.

L’unico membro della spedizione italiana che ha testato il percorso è stato il coordinatore tecnico Stefano Rubaudo, prima medaglia d’oro agli europei del fondo italiano a Terracina nel 1991, che ha riportato la sensazione al gruppo: «Ho percorso mezzo giro e ho ricevuto conferma di quanto sapevamo - racconta Rubaudo -. L’acqua non ha sapore né odore ma le correnti sono molto forti. Controcorrente impieghi il triplo del tempo per eseguire lo stesso tratto dal lato opposto». Domani mattina, se le condizioni resteranno tali toccherà a Domenico Acerenza cercare di mettere il sigillo ad una carriera che lo vede negli ultimi due anni uno dei più forti esponenti mondiali della distanza, il ventinovenne poliziotto, lucano di Sasso di Castalda, è campione europeo in carica sulla distanza e vincitore di diverse tappe della Coppa Del Mondo. Parte tra i papabili ad aspirare al podio olimpico, spinto anche dalla presenza del compagno di allenamento e capitano della nazionale italiana, Gregorio Paltrinieri, fresco vincitore del bronzo negli 800 e dell’argento nei 1500 stile libero ottenuti nella Defense Arena la scorsa settimana.

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