Olimpiadi 2024
Foggia si coccola Gigi Samele: la sciabola del Sud che non si arrende
Parlano i genitori di Samele: «Sono stati anni difficili e queste soddisfazioni ripagano lui e noi»
La quarta medaglia olimpica di un atleta infinito, esempio di cuore, tenacia e talento, riconsegna alla Puglia le luci della ribalta, il prestigio e l’adrenalina del podio ai Giochi, conferma il valore di una scuola - quella foggiana di sciabola - che ha fatto grande l’Italia e continua a sfornare campioni e successi. Luigi Samele, aspettando la gara a squadre di dopodomani, si gode il bronzo individuale ottenuto con la vittoria per 15-12, nella finale per il terzo posto, contro l’egiziano Elsissy.
«È stato l’infinito Samele a portare l’Italia a medaglia nel sabato che ha aperto la kermesse a cinque cerchi in una gara di sciabola maschile che ha fatto entrare nella storia il 37enne foggiano delle Fiamme Gialle, due volte sul podio individuale in due Olimpiadi consecutive (era stato argento a Tokyo 2020 - commenta la Federazione italiana scherma -. Meraviglioso il terzo posto di Samele sotto gli occhi del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, arrivato al Grand Palais due volte: prima un saluto al campione azzurro, in attesa della semifinale, poi il tifo e l’abbraccio dopo il successo di Samele contro l’egiziano e numero 1 del tabellone Ziad Elsissy, nel match per il bronzo». Una giornata da ricordare per lo sciabolatore foggiano classe ’87, fidanzato con la campionessa ucraina di sciabola Olga Kharlan. «Gara strepitosa per il finanziere che si allena alla Virtus Bologna, vincitore 15-10 sul canadese Gordon in avvio di giornata, prima di far suo il derby, per 15-13, contro l’amico e compagno di squadra Luca Curatoli - continua la Federscherma -. E ancora, nei quarti, la vittoria sull’egiziano Amer 15-13, la semifinale persa 15-5 contro il coreano Oh, oro olimpico a Parigi 2024, e infine l’apoteosi del successo su Elsissy, valso il bronzo. Felicità immensa per tutto il gruppo sciabola guidato dal ct Nicola Zanotti e per la “curva foggiana” che ha trascinato Gigi, allievo del maestro Andrea Terenzio. Detto di Curatoli, out negli ottavi, nel tabellone precedente era uscito Michele Gallo».
A fine gara le lacrime di gioia dell’atleta pugliese, cresciuto nel Club Scherma Foggia e nel Circolo Schermistico Dauno. «C’era un tifo speciale tra il pubblico e non potevo esimermi dall’andare ad abbracciare il Presidente della Repubblica Mattarella - ha sottolineato Samele -. Ho vinto un’altra medaglia olimpica, non ci avrei mai pensato. Vuol dire che non bisogna mai smettere di sognare e di crederci. E io anche stavolta non ho mollato mai, ho lottato dalla prima all’ultima stoccata. Credendoci sempre. È una felicità indescrivibile. Sono commosso».
Un bronzo che inorgoglisce l’Italia e tutta la Puglia, in particolare Foggia, la città del campione e veterano azzurro. «Le lacrime di gioia e commozione, l’emozione di Luigi Samele al termine della finale per il terzo posto nel torneo individuale di sciabola che ha regalato la medaglia di bronzo, la prima della scherma in questa Olimpiade e sua quarta personale dopo la medaglia di bronzo nel torneo a squadre a Londra 2012 e il doppio argento, individuale e a squadre, di Tokyo 2020, sono le lacrime di ognuna e ognuno di noi, è l’emozione di ognuna e ognuno dei noi, delle sue concittadine e dei suoi concittadini che lo hanno seguito dagli schermi televisivi o degli smartphone con trepidazione, ammirazione ed entusiasmo», evidenziano in una nota congiunta la sindaca di Foggia Maria Aida Episcopo e l’assessore comunale allo Sport Domenico Di Molfetta, che aggiungono: «È stata una giornata, quella di sabato, che rappresenta l’ennesima tappa della carriera magnifica ed esemplare di un figlio del Sud che non si arrende alle difficoltà e con il talento, il sacrificio, la passione e l’abnegazione riesce a raggiungere l’Olimpo mondiale nella sua specialità. E la partecipazione e l’abbraccio del Presidente Sergio Mattarella è quello dell’Italia intera, che Samele merita tutto e del quale deve essere orgoglioso. Facciamo i più sentiti complimenti, a titolo personale e in rappresentanza della giunta, dell’amministrazione comunale e della città, anche al suo allenatore, Andrea Terenzio (foggiano pure lui), a ogni componente del suo staff e del team azzurro, e faremo un tifo ancora più sfegatato per la prova a squadra e per la nostra Martina Criscio. In attesa di festeggiarli e di abbracciarli come meritano al loro ritorno da Parigi, insieme a Foggia tutta, che in questi giorni è straripante di felicità».
Grande gioia anche quella provata dalla famiglia di Samele. «Per la seconda volta ho vissuto in diretta l’emozione di una gara e, come a Londra, ho riso e pianto con mio figlio che mi rende orgogliosa di essere sua madre e di poterlo gridare al mondo. Abbiamo inseguito un sogno, fatto sacrifici, con Luigi lontano da casa non ancora maggiorenne». Così Eleonora Rubino, mamma dell’atleta foggiano. «Solo chi lo ha provato sa che profonda sofferenza subisce una madre che vede andar via i propri figli e che rinuncia al quotidiano per seguirli passo passo», conclude la donna. «Sono stati anni difficili e queste soddisfazioni ripagano lui e noi», afferma il papà di Luigi, Franco Samele. «Quando Luigi - aggiunge - fu chiamato dalla federazione a Roma non pensavamo di arrivare a vederlo per quattro volte con la medaglia al collo. Dobbiamo tanto a Foggia, che è la nostra città e la portiamo nel cuore. Ma Luigi è stato accolto dalla Virtus di Bologna come un figlio e, ironia della sorte, ha trovato un altro foggiano ad accompagnarlo verso questa avventura olimpica: senza Andrea Terenzio non avrebbe raggiunto questi risultati a 37 anni».