FUKUOKA - Si chiude con il bronzo di Benedetta Pilato nei 50 rana, terzo podio iridato di fila per le 18enne tarantina, il Mondiale in vasca dell’Italia. «Per me - dice Pilato commossa - questa medaglia vale come un oro».
Il bilancio finale per la spedizione azzurra è di un oro, quattro argenti e un bronzo, e 14 medaglie in tutte le specialità. L’Italia è stata l’unica delegazione della 20ª edizione dei campionati mondiali delle discipline acquatiche a salire sul podio in tutte le discipline, ovvero nuoto (1-4-1), pallanuoto (0-0-1), fondo (1-1-1), tuffi (0-0-2) e nuoto artistico (0-2-0), per un totale appunto di 14 medaglie: 2 ori, 7 argenti e 5 bronzi, delle quali otto olimpiche. Nessun’altra delle 194 nazioni presenti, con 2392 atleti totali, ci è riuscita. In vasca l’Italia ha conquistato in tutto sei medaglie e ha piazzato altri dieci atleti (o team nel caso di staffette) nelle finali di Fukuoka.
Tra le ombre, il flop di Gregorio Paltrinieri, ultimo nella finale degli 800 e costretto a rinunciare ai 1500 dalla fatica e dalla voglia di cominciare a preparare per bene la stagione che porta alle Olimpiadi. E il mancato accesso alla finale della 4X100 mista uomini, che difendeva il titolo iridato.
«Questa volta abbiamo faticato - il bilancio del dt, Butini - ma torniamo a casa con sei medaglie. Il nuoto sta crescendo molto, i tempi sono sempre più bassi, si va verso Parigi 2024 a gran velocità: per questo ora dovremo fare una riflessione su come preparare la prossima stagione, che sarà molto intensa». L’idea del dt è «tutelare le punte e aiutare i giovani a crescere».
Ma nell’ultima giornata c’è spazio per il sorriso di Pilato. L’azzurra si prende il bronzo nei 50 rana, confermandosi sul podio iridato per il terzo mondiale consecutivo. Lo scettro resta a Ruta Meilutyte che vince con il record del mondo in 29“16. La 26enne lituana cancella il 29“30, dopo averlo eguagliato in semifinale, che Pilato aveva stabilito in semifinale agli europei di Budapest 2021.
La 18enne di Taranto sale sul podio con 30“04 e piange di gioia. «Con il tempo delle batterie sarei stata argento, ma sono felicissima ugualmente - dice - Dopo un anno così, con tante difficoltà, me lo merito. Sono veramente contenta e questo bronzo mi dà la carica. Sento dire di un’Italia sottotono e non sono d’accordo: piuttosto direi che si alza il livello e noi riusciamo ad essere comunque protagonisti. Il record di Meilutyte? Me lo aspettavo, 29“01 è un tempo da uomini. Voglio dedicare questa medaglia al mio allenatore Vito D’Onghia e dirgli che gli sarò sempre grata ed affezionata», conclude la tarantina che da settembre si trasferirà a Torino per intraprendere un nuovo percorso con il tecnico Antonio Satta, nuotando nella vasca olimpica del PalaNuoto.
«Ha un peso particolare, alcuni diranno che è soltanto un bronzo ma per me vale come un oro - dice ancora la ranista -. Quest’anno ho imparato tante cose ed ho capito che devo ascoltare di più me stessa e cominciare anche a dirmi che sono brava».
Quinto posto per la rookie 20enne Anita Bottazzo, al debutto con la nazionale assoluta. Poche invece le energie fisiche e mentali rimaste a Thomas Ceccon che non va oltre il quinto posto nella finale dei 50 dorso. Vince Hunter Armstrong. «Sono contento. Sono venuto con degli obiettivi che ho raggiunto - dice Ceccon - Volevo provare a prendere quattro medaglie, ma sono ugualmente soddisfatto di queste tre. Mi confermo al top in tutti e tre gli stili, anche se qualche errore l’ho commesso, penso alla 4x100 mista».
Nessun rimpianto per Sara Franceschi ottima sesta nei 400 misti, alla prima finale iridata della carriera. Nei 1500, senza Gregorio Paltrinieri, s’impone il tunisino Ahmed Hafanoui in 14’31“54, a cinquanta centesimi dal record del mondo del cinese Sun Yang. «Ma Gregorio rimane il mio idolo». Altro oro per Sarah Sjoelstroem: sabato il record del mondo nella semifinale dei 50 stile, oggi la vittoria in finale.