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Bitonto, tutti pazzi per Renatinha

 
Mario Sicolo

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Mario Sicolo

Bitonto, tutti pazzi per Renatinha

Tre gol in due minuti. Così le baresi sognano lo scudetto

Mercoledì 31 Maggio 2023, 12:53

BITONTO - L’impresa leggendaria del Bitonto contro il Città di Falconara, rimonta nello spazio di un soffio - 1 minuto e 57 secondi, per l’elvetica precisione - e vittoria nell’extratime, è stata «rob...Adamatti». Sì, come il cognome dalle neppur tanto vaghe sonorità venete della fuoriclasse italo-brasiliana Renatinha, che ha segnato il destino del match contro le Citizens, fattosi ad un certo punto più che complicato, con le ospiti davanti 2-5. Ed è stato come se l’asso trentenne, con rapace avidità, si fosse preso tutto sulle spalle, per una notte da favola: il cuoio da carezzare, calciare, domare; le avversarie sempre più tremanti dinanzi al capolavoro che si andava compiendo dinanzi ai loro occhi increduli; le compagne, che, sospinte dal suo carisma, quasi dimenticavano di essere stremate; i suoi stessi tifosi, che già stavano avvolgendo le beniamine d’amore puro sotto forma di canti, inni e incitamenti.

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E lei, Renatinha, a disseminare per il ligneo parquet del «PalaPansini» le sue magie di prestigiatrice del pallone in miniatura in un pokerissimo: tre stilettate inafferrabili, uno scavetto fatato, un colpo di tacco malioso perfino. Insomma, è stata la mattatrice assoluta: «È stata una emozione meravigliosa, incredibile, infinita, qualcosa che non era mai successa nella mia vita, rimontare tre gol in meno di due minuti. Sono stata felice di essere stata decisiva e ancora non riesco a crederci che l’abbiamo fatto proprio noi».

Sono state tre sfide mozzafiato, quelle contro le campionesse d’Italia e d’Europa, con i risultati in perenne bilico: «Quella nerazzurra era la squadra più difficile da affrontare, ostica, tosta, perché abituata alle gare importanti, e non molla mai, è stata durissima e ci siamo stancate davvero tanto, ma ci abbiamo messo il cuore e alla fine l’abbiamo spuntata».
Ora che la vetta più prestigiosa è ad un sospiro, il ricordo di quando è principiata l’esaltante scalata non può svanire: «Sono sempre stata convinta che potevamo pure arrivare fino a questo punto, ma dovevamo lavorare tanto tanto. Abbiamo fatto tutto per bene e abbiamo meritato di arrivare sino alla finale. E possiamo fare ancora di più, se restiamo concentrate sull’obiettivo, senza retrocedere di un centimetro». Eppure, non solo piglio austero e impegno diuturno, ma pure bollicine. E tocca proprio a lei tenere allegre le compagne del gruppo, con la sua contagiosa follia: «Siamo un gruppo stupendo, siamo tutte amiche e non c’è differenza fra la più grande e la più piccola. Scherziamo tanto fra di noi e ci divertiamo, però quando bisogna fare le cose serie, le si fanno».

E ad indicare la strada maestra da percorrere è il nocchiero abruzzese, che ha saputo mantenere freddezza e lucidità quando il tracollo pareva amaramente concretizzarsi: «Gianluca Marzuoli è il miglior allenatore che io abbia mai avuto, abilissimo soprattutto nel gestire lo spogliatoio, non sbaglia nulla». E dire che se non ci fosse stato Silvano Intini, l’imprenditore impavido che prese questo club che vivacchiava in categorie inferiori, non sarebbe divenuto il palpitante sogno di un popolo: «Il presidente per me è un papà, mi sta sempre accanto e fa tutto quello che si possa fare per farmi stare bene. È unico». Ma come si è ritrovata quaggiù Renatinha? «Io sono gaucha e il Brasile mi manca tanto per la famiglia e gli amici che sono lontani, ma qui il calore della gente provvede a farmi sentire meno la nostalgia. Sono davvero contenta di vivere in Italia. Quest’estate tornerò dall’altra parte dell’oceano. Qui hanno l’ambizione di vincere e questa voglia, questa fame di vincere mi hanno fatto innamorare del progetto. Si partecipa anche perché si vuole giungere fino in fondo».

Ed è proprio così, quando la gioia invade tutto, è impossibile provare «saudade»: «Ho iniziato giocando a scuola e poi ho trasformato questa passione giovanile nella mia vita. Bitonto è stupenda e mi trovo benissimo qua. Ed è davvero esaltante vedere sempre il palazzetto stracolmo di gente che ci sorregge pure nei momenti più difficili». E continua a sorridere questa calciatrice fantasiosa e spettacolare, che sa trascinare chiunque l’ammiri verso onirici traguardi. Magari tricolori, chissà…

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