Il concerto

Elisa alla conquista di Bari: oltre 25 anni di carriera in una notte indimenticabile tra emozioni, potenza e intimità

Bianca Chiriatti

L'appuntamento domani, 17 novembre, al PalaFlorio, dove la cantautrice ritornerà anche a maggio: gli ospiti, la scaletta e il doppio album con il live a San Siro della scorsa estate

Un concerto che i fan aspettano da tempo, tanto da averlo mandato sold out mesi fa, e da aver «costretto» la protagonista a raddoppiare in primavera, con una seconda data il 7 maggio. Domani sera, 17 novembre, alle 21, Elisa sarà sul palco del PalaFlorio di Bari per una delle tappe più attese del tour nei palasport, un ritorno in Puglia attesissimo che porta sul palco tutta la forza e l’emozione del suo universo sonoro, sospeso tra potenza e delicatezza. Un concerto che arriva pochi giorni dopo l'uscita, lo scorso 14 novembre, dell'album «San Siro Live 2025», pubblicato per Island Records/Universal Music, un doppio CD che cattura la magia del primo concerto della cantautrice friulana nello stadio milanese, lo scorso giugno. Un evento simbolico, che ha rappresentato un punto di svolta e che ora rivive con la stessa intensità, partecipazione, e poesia. Un viaggio in musica dentro oltre venticinque anni di carriera, mosaico di emozioni e di esperienze che attraversano generi e generazioni.

Ed è la stessa atmosfera che Elisa offrirà nella lunga e corposa scaletta del concerto barese di domani sera, prodotto da Friends and Partners, come tutta la tournée che sta attraversando l’Italia da Nord a Sud. Dopo Bari si proseguirà verso Eboli, Firenze, Bologna, Roma e Torino, aspettando poi la seconda leg di date nella primavera del 2026, con il capoluogo pugliese di nuovo protagonista. E anche se le sorprese non mancano mai (si vocifera la presenza di qualche ospite, ma c'è il massimo riserbo sui nomi), la «Gazzetta» è in grado di anticipare qualcosa sulla setlist. Lo spettacolo sarà totale, luci, immagini, suoni e parole che si fonderanno nel racconto di ventotto brani capaci di passare dall’intimità di un sussurro alla potenza di ritornelli rock e corali, tra le firme più riconoscibili del suo stile. Si parte con «Dillo solo al buio», «Sesso debole», per poi tuffarsi subito negli esordi grintosi di Elisa, da «Labyrinth», una sempre non facile prova vocale, a «Rainbow», con l'alternanza tra italiano e inglese che ha contribuito a rendere il suo sound internazionale. Ci si commuove con «Heaven out of hell», «Broken», «Stay», «Eppure sentire (Un senso di te)», una personalissima versione di «Hallelujah» di Leonard Cohen, poi si ritorna alla lingua madre con «Promettimi», «Anche fragile», «Ti vorrei sollevare» (e chissà se Giuliano Sangiorgi, con cui ha condiviso il duetto originale, sorprenderà i fan sul palco). Un medley tra passato e futuro quello che contiene «A tempo perso», «It is what it is», la straordinaria «Cure me» e «Neon - Le ali», brano di Marracash, per poi passare nella discografia più recente, «Se piovesse il tuo nome», «Seta», «Palla al centro», «Nonostante tutto». Nel gran finale non possono mancare «L'anima vola», «A modo tuo», e ovviamente «Luce (Tramonti a Nord Est)», con cui trionfò al Festival di Sanremo 2001.

Oltre due ore di musica in un inno alla vita e alla bellezza condivisa tra palco e pubblico. A Natale, il 12 dicembre, il progetto live di San Siro tornerà anche in un’edizione speciale in vinile, divisa in due volumi. E poche settimane fa, Elisa ha conquistato anche il Green Guardians 2025, prestigioso riconoscimento internazionale assegnato dalla rivista inglese IQ Magazine agli artisti che si sono distinti per l’impegno concreto in materia di sostenibilità ambientale. Un premio che corona anni di progetti e scelte consapevoli — dai tour a basso impatto alle campagne di sensibilizzazione — confermando la cantautrice come una delle voci più autentiche e coerenti del panorama musicale italiano.

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