La notizia

«La fame nelle scarpe» di Dalila Spagnolo vince il premio Civilia per il miglior album

Il disco della cantautrice salentina racconta di crescita personale ed evoluzioni interiori: «Non mi interessa correre, la creatività non può essere forzata»

La cantautrice salentina Dalila Spagnolo vince il Premio Civilia con 'La fame nelle scarpe', eletto come miglior album del 2023. Dopo aver vinto l’anno scorso il riconoscimento per aver contribuito a valorizzare la canzone d’autore nel territorio, sul finire del 2024 lo stesso Premio Civilia le conferisce anche lo “Zingari Felici” per il migliore disco del 2023.

Il disco, che si trova su tutte le piattaforme digitali ed è acquistabile fisicamente durante i live dell’artista, è il secondo album per Dalila, un lavoro che ancora una volta, come per il primo disco Fragile (2021) racconta di crescita personale ed evoluzioni interiori. La premiazione avrà luogo mercoledì 27 novembre a Cutrofiano (LE) alle 20.30 nelle Scuderie di Palazzo Filomarini.

«Sono orgogliosa di questo traguardo, l’ho vinto io, ma non solo io, con me il mio produttore Luigi Russo e tutti coloro che hanno contribuito al sound dell’album, fino a Gabriele Marinò che ha curato le grafiche del disco fisico e la regia dei videoclip.
Adesso, all’apparenza sembra tutto tacere. In verità c’è un grande fermento artistico che, però, metto sempre in discussione. Mi chiedo spesso cosa significhi per me essere mossi da quella “fame nelle scarpe” che credevo di aver conquistato per sempre e che mai più avrei perso. Non è davvero così, può accadere che il fuoco interiore si affievolisca, che qualcuno provi a spegnerlo o che divampi una nuova fiamma. Questa nuova fame che avverto oggi è la mia ricerca vocale, cominciata quasi 10 anni fa e che sviscero sempre più consapevolmente indagando un’identità che è stata mortificata e che ha scelto di riaffermarsi tramite la Verità della Voce. La Verità è un tema caldo da molti anni per me, perciò quando mi approccio a nuove creazioni mi concedo i giusti tempi di maturazione interiore. Sto lavorando sul nuovo progetto con il mio fidato produttore di sempre Luigi Russo e con lo stimatissimo musicista Gioele Nuzzo, sto sperimentando nuovi modi di concepire un brano, ho scritto a quattro mani con Alessandro Ferrari un brano valorizzando il mio dialetto.

In cantiere ho brani che faranno vibrare le corde di chi saprà ascoltare. Ho scelto di procedere con lentezza, con pazienza, coerenza. Non mi interessa sfornare un brano ogni 2 mesi, è un'ansia e una fretta che ci viene imposta dal sistema perché
“devi essere sul pezzo”. Per me essere sul pezzo vuol dire tutt’altro, vivere rispettando i propri processi per esempio, gioire delle piccole cose, ballare e piangere per la felicità ascoltando Michael Jackson, scrivere una canzone ogni due o tre mesi e attendere che mi abiti un’altra. La creatività non può essere forzata. Non sempre siamo creativi allo stesso modo, impariamo a perdonarci per questo. In più, viene fatto credere all’artista che il pubblico non aspetta altro che la sua arte, ma io non credo sia davvero così. Chi è capace di Sentire desidera Ascoltare Verità e sa attenderla. Oggi l’ascolto è diventato bulimico. Si dovrebbe mangiare (fruire l’arte) per gusto, e non tanto per abbuffarsi. Comunque adesso posso dirlo, sto tornando
con grande entusiasmo!».

Privacy Policy Cookie Policy