La manifestazione
Ex Ilva, imprenditori e lavoratori protestano: «Taranto va rispettata»
In 500 si sono ritrovati davanti all'azienda per dire «no all’ipotesi di amministrazione straordinaria». Traffico bloccato per il corteo diretto in Prefettura
TARANTO - Protesta degli imprenditori dell’indotto ex Ilva questa mattina a Taranto per dire «No all’ipotesi di amministrazione straordinaria» e chiedere il rilancio di una «produzione ecocompatibile autorizzata a sei milioni di tonnellate l’anno» e la garanzia dei «crediti maturati dalle imprese e dai fornitori».
L’iniziativa è organizzata da Aigi, associazione indotto Acciaierie d’Italia e General Industries, nata da una scissione in Confindustria Taranto.
Oltre cinquecento imprenditori e lavoratori si sono radunati nell’area della portineria C dello stabilimento siderurgico, anche con camion e autogrù, per poi muoversi sulla statale 7 e dirigersi verso la Prefettura. Una delegazione chiederà di incontrare il nuovo prefetto Paola Dessì per consegnare un documento con le rivendicazioni da portare all’attenzione del governo e sollecitare un tavolo di confronto.
I manifestanti indossano la maglietta con la scritta «Rispetto per Taranto». Per il presidente di Aigi Fabio Greco «è un problema di tutta la città. Siamo qui per tutelare i nostri interessi e per far capire al governo e allo Stato che un secondo 2015, costato all’indotto di Taranto ben 150 milioni di euro, queste aziende non se lo meritano. Riproporre lo schema di 8 anni fa decreterebbe la fine dell’intera economia di Taranto perché l’ennesima amministrazione straordinaria non consentirebbe i tempi tecnici per la ripresa e metterebbe in ginocchio tutte le imprese».
Greco teme un «secondo bidone di Stato. Noi comunque non stiamo facendo uno sciopero, stiamo manifestando. Non abbiamo bloccato nulla. In maniera serena con i nostri collaboratori siamo qui e all’interno non si sta fermando lo stabilimento, perchè lo stabilimento è casa nostra. Una seconda amministrazione straordinaria o addirittura una Newco distruggerebbe tutte le aziende del territorio. In questi ani le aziende dell’indotto hanno realizzato attività ambientali seguendo le prescrizioni Aia. Siamo al 97% e possiamo dire che lo stabilimento produce in maniera ecosostenibile».
Il corteo ha causato forti rallentamenti sulla statale 7 Appia Bari-Taranto, dopo lo stabilimento ex Ilva in direzione del capoluogo ionico. Lunghe code di auto si sono fermate, bloccate da imprenditori e lavoratori dell’indotto del Siderurgico aderenti ad Aig.
Il corteo, partito dalla fabbrica, è diretto in Prefettura. L'area è presidiata da polizia e carabinieri. Una delegazione consegnerà un documento al nuovo prefetto Paola Dessì. I mezzi verranno fatti tornare indietro all’altezza dello svincolo per la statale 106 ionica per Reggio Calabria.