Sulla rotonda del lungomare
Taranto in festa per giuramento interforze Marina militare e Carabinieri
Capo di Stato maggiore della Difesa, Cavo Dragone: «I rulli dei tamburi di guerra non sono lontani»
È in corso sulla rotonda del lungomare di Taranto il giuramento solenne interforze di 147 allievi del 25esimo corso normali marescialli della scuola sottufficiali della Marina militare e 245 allievi del 141esimo corso della scuola allievi Carabinieri di Taranto. Alla cerimonia presenziano il sottosegretario di Stato alla Difesa, Matteo Perego di Cremnago; il capo di Stato maggiore della Difesa, ammiraglio di squadra Giuseppe Cavo Dragone; il capo di Stato maggiore della Marina, ammiraglio di squadra Enrico Credendino; e il comandante generale dell’arma dei Carabinieri, generale di corpo d’armata Teo Luzi. Presenti autorità civili, militari e religiose, associazioni combattentistiche e d’arma.
Nello schieramento è presente una compagnia interforze composta da una rappresentanza delle quattro forze armate, Esercito, Marina, Aeronautica e Carabinieri, mentre alla fonda in Mar Grande ci sono alcune unità navali (il cacciatorpediniere Andrea Doria, la fregata europea multi-missione Luigi Rizzo, la nuova unità logistica di supporto nave Vulcano, il sommergibile Gazzana) a fare da cornice alla cerimonia.
Per quattro giorni il centro di Taranto è stato blindato, anche per agevolare le prove generali del giuramento, con divieti di sosta e variazioni alla circolazione che hanno creato polemiche tra i residenti e i commercianti delle zone interessate. E’ la prima volta che allievi della Marina militare e dell’arma dei Carabinieri giurano in maniera congiunta.
CAVO DRAGONE: I RULLI DEI TAMBURI DI GUERRA NON SONO LONTANI
«Sentiamo non lontani i rulli dei tamburi di guerra, alle soglie dell’Europa. L’Italia, come tutte le nazioni che hanno aderito a sostenere l’Ucraina, ha reagito in maniera opportuna e le cose stanno andando in una certa maniera proprio perchè la comunità internazionale ha fatto scudo, ha deciso di opporsi a un atto di vile aggressione. Per fare ciò, per raccogliere queste sfide, occorre una professionalità, una grande motivazione che riuscirete a ottenere iniziando bene questo ciclo formativo». Lo ha detto il capo di Stato maggiore della Difesa, ammiraglio di squadra Giuseppe Cavo Dragone, intervenendo a Taranto al giuramento solenne interforze degli allievi del 25esimo corso normali marescialli della scuola sottufficiali della Marina militare e degli allievi del 141esimo corso della scuola allievi Carabinieri.
«Avete visto - ha aggiunto, rivolgendosi ai reparti schierati - che non è più una guerra tradizionale nei domini a cui eravamo abituati. Terra, mare e cielo sono ormai stati in maniera massiva invasi da nuove realtà, da nuovi domini operativi che sono il cyberspazio, lo spazio, il dominio subacqueo e il dominio cognitivo su cui si stanno combattendo guerre, in cui si sta svolgendo un confronto senza esclusione di colpi sull'informazione, sul dare e gestire informazioni, sullo strumentalizzare per influenzare le opinioni pubbliche e, di conseguenza, influenzare coloro che sono i decisori delle varie nazioni».
Questo, ha osservato Cavo Dragone, «comporta una gioventù che sia particolarmente attenta alla propria formazione, a una professionalità molto spinta, a un approccio tecnologico alla Difesa che oramai è ineludibile. Noi adesso siamo transitati in maniera decisiva verso la deterrenza tecnologica, il che vuol dire che noi dobbiamo raggiungere, e lo stiamo facendo, una capacità, un vantaggio tecnologico tale, che induca un ipotetico aggressore a desistere da un atto ostile nei nostri confronti perchè a 360 gradi, dal punto di vista militare, dal punto di vista sociale e dal punto di vista economico. avrebbe troppo da perdere se si avventurasse in questo tipo di attività. E questo noi dobbiamo conseguirlo e mantenerlo». Per il Capo di Stato Maggiore della Difesa «è sicuramente una chiave di volta per cui le guerre vengono vinte prima che queste scoppino».
PEREGO DI CREMNAGO: FORMAZIONE ESSENZIALE
«Vedere giovani di oggi, spesso criticati per mancanza di stimoli, con la fiamma accesa nei loro occhi, che si dedicano completamente a una vita di sacrifici e privazioni per il bene della patria, è un dono bellissimo. La formazione è essenziale ed è importante investire in uno strumento militare sempre più efficace e moderno». Lo ha dichiarato il sottosegretario di Stato alla Difesa, Matteo Perego di Cremnago, intervenendo a Taranto al giuramento solenne interforze degli allievi del 25esimo corso normali marescialli della scuola sottufficiali della Marina militare e degli allievi del 141esimo corso della scuola allievi Carabinieri.
«Voi - ha aggiunto rivolgendosi ai reparti schierati - siete protagonisti della giornata e del futuro. Per far parte della Marina e dell’arma dei Carabinieri che assolvono queste missioni ci vuole la necessaria preparazione. A voi il compito di acquisirla, a noi il compito di tramandarvi l’esperienza e i valori che da sempre hanno caratterizzato il personale della Marina militare e dell’arma e che hanno contributo a scrivere memorabili pagine della storia gloriosa del nostro Paese».
Taranto, ha detto ancora il sottosegretario, «non è solo la principale base della Marina militare. Con il suo Arsenale e le realtà limitrofe, coma le scuole e la base aeromobile di Grottaglie, conta circa 11mila tra militari e civili. Un impegno, quello pugliese, con importanti ricadute sul territorio che, oltre ad assicurare al meglio difesa e sicurezza del Paese, delineano anche uno sviluppo economico prospero e resiliente anche grazie allo storico rapporto di vicinanza tra Taranto e le nostre forze armate». «Il vostro giurare fedeltà alla Repubblica italiana, in un momento storico - ha concluso il sottosegretario - complesso dal punto di vista geopolitico, dove servono certezze per un domani, dove servono come non mai giovani motivati, preparati e responsabili che possono garantire un futuro alla nostra Nazione in pace e sicurezza, è il simbolo più importante».
LUZI: PRIVILEGIO SERVIRE LA PATRIA
«Nell’ascoltare la formula del giuramento ho ripercorso in me gli anni che son trascorsi dal 1979, quando io per la prima volta ho giurato presso l’accademia militare di Modena, ad oggi. Dopo oltre 40 anni posso dire che per me non è stato un onere giurare e adempiere con disciplina ed onore alle mie attività e servire la patria, ma è stato un privilegio». Lo ha detto il comandante generale dell’arma dei Carabinieri, generale di corpo d’armata Teo Luzi, intervenendo a Taranto al giuramento solenne interforze degli allievi del 25esimo corso normali marescialli della scuola sottufficiali della Marina militare e degli allievi del 141esimo corso della scuola allievi Carabinieri.
«La vostra presenza in questa piazza - ha aggiunto - è il risultato di una scelta di vita, come lo fu per me. Una scelta di vita generosa e di dedizione al servizio del paese. Sono profondamente convinto che siete stati reclutati tra il meglio della gioventù italiana, avete la giusta motivazione per affrontare l’impegnativa missione che vi aspetta, avete assunto la responsabilità di difendere la patria. La gente deve avere fiducia verso le istituzioni e in questo la Marina e l’arma dei Carabinieri possono fare tanto».
Per il generale Luzi «il sentimento della fiducia dei cittadini verso le istituzioni è indispensabile per acquisire quella coesione sociale presupposto per superare questo momento difficile, condizionato fortemente dagli effetti della pandemia e da una guerra nel cuore dell’Europa».