POTENZA - Basilicata zona rossa dal 1 marzo, e aumenta il numero dei sindaci che chiedono al ministro della salute Roberto Speranza e al presidente della Regione Vito Bardi di circoscrivere la classificazione solo ai Comuni in cui sono in atto i focolai.
Una ventina di sindaci, questa mattina, in concomitanza con un incontro in videoconferenza che il governatore della Basilicata Vito Bardi ha tenuto con i due prefetti di Potenza e Matera e con il presidente dell'Anci, si sono incontrati sotto il palazzo della sede della Regione.
I primi cittadini, di alcune comunità del Potentino e del Materano, chiedono di rimodulare le restrizioni e avere chiarimenti rispetto alla decisione che ha fatto piombare l'intera Regione in zona rossa.
Dal 1 marzo, infatti, e per due settimane tutta la regione è in zona rossa, a causa dell'aumento elevato dell'indice di trasmissibilità Rt, dovuto a focolai localizzati in pochi Comuni. In zona rossa sono penalizzate le attività commerciali, vengono limitati gli spostamenti dai Comuni, chiudono i musei che avevano riaperto con la regione in zona gialla e ci sono ripercussioni sulle scuole.
A protestare, questa mattina, soprattutto i sindaci dei Comuni in cui i casi sono singoli o addirittura zero.
BARDI INCONTRA SINDACI - “I sindaci rappresentano la spina dorsale del sistema istituzionale del nostro Paese e il loro lavoro è fondamentale soprattutto in un contesto molto difficile come quello che stiamo vivendo. Ma voglio chiarire subito un aspetto: in una situazione di emergenza sanitaria come questa, le decisioni vengono prese dal governo nazionale, esclusivamente sulla base di dati aggregati epidemiologici oggettivi”.
Lo ha ribadito il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, che oggi ha incontrato in streaming il presidente dell’Anci Basilicata, Salvatore Adduce, e i sindaci dei comuni lucani. Bardi ha chiarito, ancora una volta, che “la decisione di decretare la Basilicata Zona Rossa è stata presa dal ministro Speranza sulla base dei suggerimenti forniti dal Comitato tecnico scientifico in relazione alla velocità di crescita dell’indice di trasmissione (Rt passato a 1,51 nell’arco di una settimana). Da sempre, insieme ai presidenti di altre regioni, abbiamo segnalato al ministro Speranza che non si possono decidere restrizioni così pesanti sulla base di un unico algoritmo. Abbiamo ribadito questa necessità al ministro Speranza e alla ministra Gelmini anche in queste ore nel corso della conferenza stato regioni. Siamo fiduciosi che il nuovo esecutivo guidato da Draghi ascolterà queste indicazioni”.
Il presidente Bardi ha quindi annunciato di aver chiesto un nuovo incontro urgente al Cts per verificare la possibilità, sulla base degli ultimi dati, di prendere decisioni diverse per Basilicata.
Bardi è intervenuto anche sul tema del tracciamento e su quello del piano vaccinale. Per quel che riguarda il tracciamento Bardi ha spiegato come funziona quotidianamente grazie al lavoro dei medici dei distretti di salute e delle Usca. In merito al piano vaccinale Bardi ha spiegato che se la programmazione viene modificata questo dipende esclusivamente dal fatto che a livello centrale viene modificata la distribuzione dei vaccini. “Quindi – ha detto – non è un problema di organizzazione, ma di disponibilità delle dosi”.
Nel merito è entrato il responsabile della Task Force, Ernesto Esposito, che ha mostrato i dati più aggiornati.
“I report nazionali e indipendenti ci dicono che la Basilicata sta lavorando bene nella gestione della pandemia, a partire dal tracciamento. Basti pensare che la percentuale dei positivi sul numero dei tamponi porta la Basilicata agli ultimi posti della classifica nazionale. Questo significa che il tracciamento funziona e funziona bene. Così come l’indice di letalità è fra i più bassi d’Italia nonostante la presenza di molti anziani nella nostra regione”.