Nel Brindisino
Torre Guaceto, dopo 10 anni riprendono scavi archeologici nel territorio dell'area protetta
Diretti dal Prof. Teodoro Scarano, vedono coinvolti il prof. Claudio Cavazzuti dell’Università di Bologna, la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le Province di Lecce e Brindisi e il Consorzio di Gestione di Torre Guaceto
A circa 10 anni di distanza dall’ultima campagna condotta a Scogli di Apani, il Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento riprende le ricerche archeologiche nel territorio della Riserva Naturale dello Stato e Area Marina Protetta di Torre Guaceto. Hanno infatti preso il via lo scorso 31 maggio i nuovi scavi in regime di concessione ministeriale, diretti dal Prof. Teodoro Scarano, e che vedono coinvolti il prof. Claudio Cavazzuti dell’Università di Bologna, la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le Province di Lecce e Brindisi e il Consorzio di Gestione di Torre Guaceto.
Le ricerche mirano a indagare il tratto di costa ad ovest del promontorio su cui sorge la torre di guardia, ed in particolare un'area nella quale già nel 2019 erano emerse alcune sepolture a cremazione risalenti alla tarda età del Bronzo (cioè a circa 3200 anni fa) probabilmente parte di una più ampia area di necropoli che gli archeologi cercheranno di mettere in luce durante questa campagna di scavo.
La scoperta di quest'area funeraria dell'età del Bronzo si somma dunque al rinvenimento dei coevi villaggi fortificati di Scogli di Apani e di Torre Guaceto e conferma l’importanza di questo sito archeologico nel più ampio quadro della protostoria del Mediterraneo.
Gli scavi, aperti durante tutto il mese di giugno, saranno visibili dall’esterno dell’area di cantiere. Al termine della campagna è previsto un incontro aperto al pubblico per divulgare i risultati delle ricerche.
(foto Salento Archeologico)