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Matera, Ministro Sangiuliano inaugura mostra su Futurismo italiano: «Il cinema va riformato»
«Chi attinge alle risorse pubbliche deve avere un po' di moralità»
MATERA - «Il cinema è una forma d’arte che mi sta molto a cuore e che sta molto a cuore a tutto il governo». Così, a Matera, il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, a margine dell’inaugurazione della mostra «Futurismo Italiano. Il contributo del Mezzogiorno agli sviluppi del Movimento». Quello del cinema «è - ha aggiunto il ministro - un settore che va severemente e seriamente riformato». «Il cinema - ha proseguito Sangiuliano - rappresenta una delle espressioni più moderne, quella più comprensibile forse da tutti quanti noi. Certo, questo è un settore dove ci sono stati tanti sprechi: ci sono film che sono stati finanziati e che poi hanno avuto una piccolissima presenza in sala. Addirittura ci sono film che hanno avuto spettatori che si contano sulle dita di una mano e sono stati stati dati milioni e milioni a progetti che non hanno avuto successo».
«Quindi», per Sangiuliano, il settore «va severemente e seriamente riformato, anche interloquendo con le categorie, però le cose non possono rimanere in questo modo».
«Chi vuole attingere alle risorse pubbliche deve avere un po' di moralità. Anni fa il tax credit ammontava a 400 milioni, in pochissimi anni ha superato addirittura gli 800 milioni, poi si è assestato intorno ai 750 milioni: sono cifre importanti, ci sono tanti cittadini che fanno sacrifici su questioni rilevanti come la sanità, i trasporti, la scuola e quindi chi vuole attingere alle risorse pubbliche deve avere un po' di moralità».
«Il Futurismo, movimento che dall’Italia si affermò in tutto il mondo, seppe lasciare tracce a tinte forti anche nel Meridione nel segno di una sfida culturale al rinnovamento e alla creazione di una modernità». Lo ha detto stamani, al Museo nazionale di Matera, il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, il quale - insieme al direttore generale Musei, Massimo Osanna - ha inaugurato la mostra «Futurismo Italiano. Il contributo del Mezzogiorno agli sviluppi del Movimento», che sarà visitabile fino al 10 gennaio prossimo.
Per il ministro, «ricostruire i passaggi a Sud di questi visionari delle avanguardie è una delle sfide vinte dagli organizzatori della mostra che hanno centrato innanzitutto l'obiettivo del recupero conoscitivo di questo fenomeno che ha contagiato tutte le discipline artistiche, lasciando un’eredità di pensiero e di creatività ancora attuale».
A Palazzo Lanfranchi sono esposti oltre 130 dipinti, sculture, disegni, provenienti da musei pubblici, fondazioni, archivi e collezioni private. «Completano il percorso - è scritto in un comunicato diffuso dal Ministero - documenti d’archivio editi e inediti provenienti da diverse istituzioni. Dal Museo nazionale Collezione Salce sono giunti alla mostra di Matera ben 25 manifesti futuristi, a conferma della collaborazione tra il Museo nazionale di Matera e la Direzione regionale Musei Veneto intorno al progetto «Futurismi».
La mostra, ideata da Annamaria Mauro e Daniele Ferrara, curata da Massimo Duranti, è promossa dal Museo nazionale di Matera in collaborazione con la Direzione regionale Musei Veneto.
Secondo Osanna, «la vocazione del Museo nazionale di Matera come centro di ricerca e memoria della tradizione storica e culturale del Meridione trova piena espressione nella mostra dedicata al Futurismo. L’esposizione focalizza l’apporto degli artisti del Mezzogiorno nella nascita e nello sviluppo di questa importante esperienza artistica del secolo scorso. La collaborazione del Museo nazionale di Matera con la Direzione regionale Musei Veneto e la pluralità dei prestatori rappresentano le potenzialità del lavoro corale e dello spirito di cooperazione che anima il Sistema museale nazionale».