La notizia
Ristorante e terme nel Salento non smaltiscono correttamente le acque di scarico, gettandole in mare e in un terreno: denunce
La Guardia Costiera ha rilevato gli illeciti: in un caso era stato costruito un sistema di fortuna con tubo e motopompa esterna, bypassando l'impianto di depurazione
La Guardia Costiera di Otranto è stata impegnata nell’individuazione di scarichi idrici non autorizzati o non conformi alle normative vigenti. Tre gli illeciti riscontrati:
1: Un noto ristorante il cui titolare gestiva un impianto di fitodepurazione di acque reflue industriali assimilate alle acque reflue urbane senza la prescritta autorizzazione, procedendo allo smaltimento riversandole sul terreno adiacente alla struttura (di proprietà di altre persone) con un sistema di collettamento di “fortuna” (tubo e motopompa esterna), senza che subissero il prescritto trattamento di depurazione. È stato denunciato, elevata una sanzione che può arrivare fino a 30mila euro.
2: Un noto complesso termale della costa adriatica salentina smaltiva le acque di scarico provenienti dalla piscina insieme a reflui domestici direttamente in mare, bypassando l’impianto di depurazione ormai non funzionante a causa della scarsa o assente manutenzione. Inoltre è stato accertato il non corretto smaltimento dei fanghi di depurazione stoccati al suo interno da diversi anni. Contestati al rappresentante della società anche diverse violazioni di natura urbanistica, paesaggistica, edilizia e demaniale.
3: Un depuratore per gli scarichi di acque reflue di un centro cittadino è risultato avere alcune deficienze e non conformità rispetto all’atto autorizzativo rilasciato dalla Regione Puglia. Elevata una sanzione amministrativa da 1500 a 15mila euro.