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«Protezione fa rima con bellezza»: dal Salento a Milano le mascherine diventano fashion
L'imprenditrice salentina Marianna Miceli brevetta un’idea lanciata nelle sfilate della moda milanese
La settimana della moda di Milano fu galvanizzata dall’idea di Marianna Miceli, giovane imprenditrice salentina, di far sfilare le modelle con le mascherine. «I’m not a virus!», «Fuck the virus!» lo slogan lanciato dalla capitale meneghina del settore fashion come solidarietà al popolo cinese.
Era il 18 febbraio e il Covid-19 non era ancora un problema italiano. A due mesi di distanza, con il Pianeta stravolto dalla pandemia peggiore che si ricordi a memoria d’uomo, l’inventrice del format «Mad Mood» ha trasformato quello spunto in un’idea imprenditoriale destinata al successo: una cover mask stylish per mascherine chirurgiche, idea «blindata» da un brevetto già depositato, in collaborazione con Fedra Couture. Il principio è quello delle custodie degli smartphone. «Nella cover si inserisce la mascherina che va poi sostituita di volta in volta», spiega Miceli. «La cover in seta o cotone diventa così un elemento di appeal estetico oltre che di ulteriore protezione».
Alle soglie della Fase 2 che prevederà l’utilizzo obbligatorio delle mascherine, Mad Mood anticipa dunque il desiderio di rendere meno «effetto-ospedale» il look di tutti noi che dovremo tornare alla routine quotidiana - negli uffici, nei negozi, anche in spiaggia - con bocca e naso ben coperti.
Sull’agenda di Miceli ci sono già diverse aziende che hanno chiesto la personalizzazione delle cover con i relativi brand. Mentre è già pronta una linea fashion creata dagli stilisti pugliesi del format Mad Mood, pronta a soddisfare gusti ed esigenze variegati. «Gli stilisti che hanno aderito al progetto - spiega la vulcanica imprenditrice - hanno declinato in un modo insolito la propria creatività: il risultato è una serie di cover di grande effetto, colorate, allegre, un vero schiaffo alla tristezza e all’angoscia che ci ha attanagliato in questi giorni di solitudini casalinghe».
Una forma variopinta e stilosa di resilienza, nata, ammette Marianna, dopo pomeriggi di lacrime e sconforto. «Mi chiedevo cosa sarebbe stato del settore moda su cui ho investito in questi ultimi anni tutte le mie energie. L’idea delle cover mi ha ridato speranza: il brevetto, l’accordo con gli stilisti e le aziende per la produzione. Ora sono pronta a ripartire e con me tutti coloro che credono in questo progetto».
Sul mondo fashion le ombre non si sono diradate. «Non so quando potremo ripartire con le sfilate di Mad Mood e il tour del “made in Puglia” nelle fashion week di tutto il mondo. Di certo adesso sarà necessaria una grande capacità di trasformazione - dice Miceli - dalla sicurezza dei camerini nei negozi alle vendite on-line anche per le piccole realtà».
Quel che è certo è il fatto che non diminuirà la richiesta di bellezza e di stile. La moda risponde alle esigenze profonde di identità, di seduzione, di relazione che muovono da sempre gli esseri umani. Esigenze di bellezza a cui l’imprenditrice ha pensato quando ha progettato la più stilosa di tutte le cover mask Mad Mood: la linea luxury in seta tempestata di Swarovski, abbagliante e seducente. «Mette in risalto gli occhi e fa venire il buon umore», sorride Marianna. Come a dire, il mondo è cambiato, ma il messaggio resta sempre quello lanciato due mesi fa a Milano: «Fuck the virus!».