In tutte le strutture
Più accoglienza e sicurezza nei Pronto soccorso della ASL Bari: operativo l’infermiere di processo
Una figura introdotta per migliorare la comunicazione, ridurre le tensioni e aumentare la sicurezza negli ospedali
Un nuovo volto dell’assistenza accoglie cittadini e familiari nei Pronto soccorso della ASL Bari. Si tratta dell’infermiere di processo, figura introdotta per migliorare la comunicazione, ridurre le tensioni e aumentare la sicurezza negli ospedali. Da Corato a Monopoli, passando per Altamura, Putignano, Molfetta e i presidi baresi del Di Venere e del San Paolo, sono già quasi 200 gli operatori formati e in servizio, facilmente riconoscibili dalla casacca con la scritta “Infermiere dedicato all’accoglienza e di processo” e dotati di tablet per un contatto immediato e diretto con gli utenti.
La nuova figura, prevista dalle Linee Guida Hospitality del Sirgisl (Sistema regionale integrato di gestione della sicurezza sui luoghi di lavoro), nasce con un obiettivo preciso: ridurre episodi di aggressione e incomprensioni nei momenti più delicati del percorso di cura. «L’infermiere di processo – ha sottolineato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano – rappresenta uno degli snodi più importanti del sistema di prevenzione e protezione. Avere operatori formati nella gestione di situazioni complesse significa non solo maggiore sicurezza per chi lavora, ma anche un sostegno concreto per chi accede al Pronto soccorso, che viene così correttamente informato e rassicurato».
Il compito di questi professionisti è agire da facilitatori del dialogo: informano i familiari sul percorso clinico intrapreso, rispondono alle domande dei pazienti in attesa, aggiornano in tempo reale sui passaggi verso la diagnosi o il ricovero. Un servizio che copre la fascia oraria 8-20, sette giorni su sette, e che accompagna la persona dal triage fino alla dimissione o al trasferimento in reparto.
Accanto agli infermieri, sono stati coinvolti anche circa 70 operatori socio-sanitari e ausiliari, tutti adeguatamente formati. «Fornire informazioni tempestive e corrette è anch’esso un atto di cura – ha spiegato il direttore generale Luigi Fruscio – perché restituisce valore al dialogo e riduce ansia e conflitti». Dello stesso avviso Mauro Martucci, responsabile del Servizio delle professioni sanitarie ospedaliero-territoriali: «Il ruolo dell’infermiere di processo è affidato a professionisti con esperienza in emergenza-urgenza, capaci di muoversi con competenza tra dinamiche e flussi tipici di un pronto soccorso».
Con questo nuovo presidio umano e professionale, la ASL Bari punta dunque a rendere più umano ed efficiente l’accesso ai servizi di emergenza, in un equilibrio tra cure, sicurezza e attenzione alla dimensione relazionale.