TURI - Ancora una rissa. Ancora un accoltellamento fra migranti, lavoratori stagionali giunti nel periodo della raccolta delle ciliegie. Oggi pomeriggio, poco dopo le 16, due gruppi di nordafricani hanno dato vita ad un violento litigio dapprima all’interno di un bar. Poi la discussione si è sviluppata all’esterno nella villa adiacente, in piazza Sandro Pertini. Sulle panchine era visibile il sangue. In particolare, due nordafricani hanno rotto alcune bottiglie di alcolici e hanno dato inizio ad una rissa. Chi ha avuto modo di vedere qualcosa ha parlato di brandelli di carne che venivano letteralmente staccati a pezzi. Si sono procurati ferite molto gravi nel corso della rissa. Sembra che gli stessi carabinieri, intervenuti per sedare la violenza abbiano faticato non poco per tenere distanti i due protagonisti. Entrambi sono ricoverati al policlinico in serie condizioni.
Ormai è una questione quotidiana, quella delle risse fra migranti come ammette lo stesso sindaco Tina Resta. “Ho inviato una nota al prefetto e ci siamo sentite al telefono stamattina. La situazione a Turi è allarmante. Abbiamo una foresteria che ospita 180 migranti lavoratori stagionali, tutti in regola con i loro documenti e con i contratti di lavoro. All’interno di quel campo la vita si svolge in modo del tutto regolare, non accade nulla. Poi – prosegue Resta - in paese circolano liberamente altre diverse centinaia di nordafricani non identificati, non so se hanno un permesso di soggiorno o un decreto di espulsione né so se hanno un regolare contratto di lavoro”.
Questo particolare viene confermato anche dal consigliere di minoranza Angelo Palmisano. “Ho chiesto al prefetto un presidio delle forze dell’ordine per il controllo dei documenti per capire cosa facciano tutto il giorno queste persone, dove lavorano, se lavorano perché ho dei dubbi”. E’ un vero sfogo: “i nostri carabinieri sono pochi numericamente e spesso giungono rinforzi dalla compagnia di Gioia. Viviamo una situazione di totale smarrimento sulla sicurezza. Ho chiesto aiuto anche al questore e al commissario di polizia. Non è semplice gestire 600 migranti perché molti di loro si ubriacano e causano risse perché spesso al loro interno si formano dei gruppi antagonisti. All’esterno del campo, la situazione è fuori controllo”. Conclude: “devono essere identificati e mandati via se sono irregolari. Dormono in luoghi improvvisati”.