l'evento

A Copertino arte e storia si intrecciano nell’antico refettorio francescano

Giovanni Greco

La mostra, che si terrà l'11 aprile prossimo, consentirà di ammirare le incisioni commissionate 270 anni fa dai Frati minori per la beatificazione di fra Giuseppe da Copertino

COPERTINO – Le incisioni commissionate 270 anni fa dai Frati minori conventuali in occasione della proclamazione della Beatificazione di san Giuseppe da Copertino. Un evento imperdibile allestito presso l’antico refettorio del convento della Grottella dal Centro di Documentazione Josephina, il Gal “Terra d’Arneo” e la collaborazione dell’associazione Amici della Grottella.

La mostra: “Arte e storia nell’antico refettorio francescano alla Grottella. Incisioni per la beatificazione di fra Giuseppe da Copertino” consente di ammirare pubblicazioni coeve a stampa, commissionate dai frati in occasione del Breve “Aeternus Dei Filius”, con cui papa Benedetto XIV il 24 febbraio 1573 proclamava beato fra Giuseppe Desa.

La mostra si potrà visitare l’11 aprile, festa della “Grottella”, dalle 9 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 19.30. Nella stessa giornata, sarà possibile prenotare visite guidate nei luoghi dove è vissuto il Santo e assistere alla visione di “Voli ed estasi nell’arte”, una galleria di immagini elaborate dai grandi artisti del XVIII secolo. Tra le opere in mostra il volume “Vita del ven. Padre f. Giuseppe da Copertino” di Domenico Bernini del 1722 arricchito da un’antiporta di Giovan Girolamo Frezza, in cui viene raffigurato per la prima volta un episodio della vita del Santo legato ad una estasi mistica avvenuto nell’estate del 1637 alla Grottella.

Altrettanto rilevanti sono le incisioni contenute nel “Compendio della vita, virtù, morte e miracoli del Beato Giuseppe da Copertino” di Angelo Pastrovicchi pubblicato in occasione della cerimonia di Beatificazione in San Pietro e contenente l’estasi verso la Santa casa di Loreto del pittore Jean Barbault appartenente alla cerchia dei pittori francesi transitati per lo Stato Pontificio. Immagine che divenne il codice iconografico per la raffigurazione di un nuovo episodio miracoloso della vita del beato che sarà ripreso da Ludovico Mazzanti nel 1767, per la famosissima tela conservata ad Osimo. Seguono i numerosi “Compendi della vita” dotati di illustrazioni tratte da autorevoli incisori del settecento italiano e i non meno interessanti Panegirici in onore del beato.

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