Il caso
Barletta, nel centro massaggi sesso a pagamento: gratis per chi faceva la «raccolta punti». Arrestati titolare e segretaria
L’indagine della Finanza partita da controlli sul contrasto al lavoro nero. Le donne, italiane e straniere, avevano un tariffario che andava dai 100 ai 300 euro a seconda del grado di intimità
TRANI - A Trani la Guardia di Finanza ha eseguito negli scorsi giorni misure cautelari nei confronti di due persone, indagate per aver favorito e sfruttato la prostituzione di numerose giovani donne in un apparente centro massaggi a Barletta. Il titolare del centro "Arte del Benessere" di via Boccaccio, Giuseppe Gammarota, 44 anni, di Barletta, è stato portato in carcere e nei suoi confronti è stato applicato il sequestro preventivo di circa 500mila euro. Arresti domiciliari, invece, a carico di Daniela Del Piano, 32 anni, segretaria del centro che - secondo l'accusa, aveva compiti di gestione del denaro e organizzazione dell’agenda degli appuntamenti.
Le donne, impiegate totalmente in nero, fornivano prestazioni sessuali in cambio di pagamenti in denaro: vari tipi di massaggi erotici che prevedevano sempre il raggiungimento del piacere da parte dei clienti, che in alcuni casi ricevevano prestazioni totalmente gratuite anche attraverso una forma di fidelizzazione legata alla raccolta di punti. Il centro si faceva pubblicità attraverso un profilo Instagram e su portali specializzati in annunci.
L’indagine coordinata dalla pm Francesca Valerio trae origine da un'attività per il contrasto al lavoro nero e irregolare. Le prestazioni erogate dalle giovani ragazze, italiane e straniere, rispettavano un tariffario che riportava prezzi differenti (da un minimo di 100 ad un massimo di 300 euro) a seconda del grado di intimità offerto da parte dell’operatrice, il tutto sotto la costante gestione e il controllo del titolare ed amministratore del centro. Sequestrati 16mila euro in contanti nell’abitazione del titolare del centro; sequestrati i conti correnti e due autovetture. L'ordinanza è firmata dal gip Lucia Altamura.