Il caso

Bari, lettera disperata sull'albero di Natale del Politecnico, gli altri ragazzi scrivono allo studente: «Non sei solo»

Redazione online (Foto Donato Fasano)

Sulla questione interviene anche il ministro Bernini: «Siamo scossi, ascoltare è un dovere»

BARI - La solidarietà degli altri studenti nei confronti del ragazzo che aveva lasciato una lettera disperata sull'albero di Natale del Politecnico di Bari, non è tardata ad arrivare. «Caro Babbo Natale, vorrei sparire» scriveva il giovane lanciando al mondo il suo appello di solitudine e amarezza. Ma gli altri ragazzi non sono rimasti insensibili a questa richiesta e armati di carta, penna, spille e graffette,  hanno attaccato nuovi fogli in cui ognuno ha raccontato la sua esperienza. C’è chi ha offerto aiuto. E chi ha voluto mostrare semplicemente la propria vicinanza: «Non sei solo. Chiedi aiuto!» hanno commentato i giovani baresi lasciando talvolta in calce, anche i numeri di telefono. «Chiamaci, noi ci siamo».

Ecco gli scatti che scaldano il cuore e che raccontano uno spaccato vivo e sentito di una generazione che soffre e che ha difficoltà ad esternare le proprie debolezze e i propri pensieri.

E sulla questione che ha generato non poco dibattito a Bari è intervenuta anche la ministra Anna Maria Bernini. «Il bigliettino dello studente barese appeso all’albero di Natale ci scuote e ci ricorda un dovere collettivo fondamentale: l’ascolto». Così la ministra dell’università e della ricerca interviene sul caso del ragazzo del Politecnico di Bari che in una lettera appesa all’albero di Natale allestito all’interno campus Quagliariello aveva confessato il suo stato di sofferenza rispetto alle criticità della vita».

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