la città che non ci piace
Bari dice addio al Teatro Purgatorio; le ruspe cancellano l'ultimo tempio dell'arte vernacolare
Al suo posto sarà costruito un complesso residenziale
BARI - Gru al lavoro per dire addio definitivamente quel che resta del Teatro Purgatorio. «Nato» nel 1973, ha rappresentato per oltre cinquant'anni l'iconica immagine della baresità e della cultura barese, il luogo dove la gente rideva e sorrideva i sabato e domenica pomeriggio, il palcoscenico che ha dato modo di crescere a giovani attori del teatro in vernacolo.
L'ultimo spettacolo è stato il 12 maggio scorso: in quell'occasione Nicola Pignataro salutò il pubblico e si augurò che qualche spettatore potesse conservare qualche poltrone della platea. Un simbolo, un ricordo, una nostalgia: al suo posto pare sorgerà un complesso residenziale.
Assieme al «regno» di Gianni Colajemma, quel teatro Barium a poca distanza dal Purgatorio e abbattuto ad altrettanta poca distanza di tempo, vanno via due luoghi di cultura che forse meritavano di essere salvati nel nome dell'arte del vernacolo locale, destinata così a scomparire.