Politica

Bari, primi guai per Leccese. I due grillini fuori dalla maggioranza: «Non riconosciamo l’assessore Diomede»

Redazione online (foto Donato Fasano)

Subentrano sette nuovi consiglieri dopo le nomine degli assessori ma slitta la votazione per il presidente. L'irritazione del Pd

BARI - Il primo consiglio comunale di Bari dell’era Vito Leccese si è chiuso senza l’elezione del presidente del Consiglio e del vice, e tra le polemiche sollevate da Pd e M5s. Il neosindaco, conscio delle tensioni, ha chiesto di rinviare le comunicazioni della giunta e la votazione: Leccese ha designato Romeo Ranieri (Con), ma temeva un ammutinamento da parte del Pd che avrebbe bruciato l'esponente delle liste civiche di Michele Emiliano. E così, in attesa di un chiarimento interno, meglio soprassedere.

Ma non basta. Il gruppo dei pentastellati ha annunciato che darà solo sostegno esterno alla maggioranza. Il capogruppo Antonello Delle Fontane ha parlato di «dinamiche che stanno minando il Movimento». Il riferimento è alla scelta di Leccese, su indicazione del coordinatore provinciale del M5s, Raimondo Innamorato e dei vertici nazionali del partito, di nominare assessore alla Legalità, Raffaele Diomede, un esterno anziché uno dei 2 consiglieri eletti del M5s.

Successivamente, Leccese ha chiesto all’Aula di rinviare i punti sulle comunicazioni della giunta e sulle nomine di presidente e vicepresidente del Consiglio, una richiesta che ha provocato tensioni nel gruppo Pd. Marco Bronzini ha parlato di mancata condivisione della decisione di Leccese di rinviare la votazione. Il Consiglio si è quindi chiuso con 19 voti a favore della richiesta del sindaco, 10 astenuti, della maggioranza e dei Cinque Stelle, e tre contrari.

FDI: «Sceneggiata da film tragicomico»

«La prima seduta del consiglio comunale dell’era Leccese è stata degna di una sceneggiata da film tragicomico: il capogruppo uscente del Pd parla di scorrettezza istituzionale e attacca il sindaco, il M5S non si riconosce nell’assessore in sua quota nominato da Leccese e si definisce né di maggioranza né di opposizione. Se qualcuno aveva dubbi, oggi la città ha assistito in diretta streaming alla deflagrazione della maggioranza di centrosinistra al Comune. Uno spettacolo indecente che probabilmente farà ricredere tanti baresi che hanno votato il nuovo, ignorando che sarebbe stato una riproposizione del vecchio». Questo il commento del coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, Antonella Lella, e dei consiglieri comunali Antonio Ciaula, Pino Viggiano e Laura De Marzo.

FI, in consiglio comunale di Bari dinamiche vergognose

«La Segreteria cittadina di Forza Italia a Bari prende atto con sdegno delle dinamiche paradossali e vergognose che oggi si sono mostrate in Consiglio comunale. Il bene della città è lontano anni luce dal modo di intendere la cosa pubblica del sindaco Leccese e dei suoi precari compagni di viaggio. La confusione inaccettabile tra ruoli di maggioranza e posizionamenti in opposizione, con uno scambio tra essere e apparire politicamente orrendo, disegna un futuro della città a tinte fosche: che visione, che programmi potranno realizzare soggetti affetti da una tale crisi di identità? Senza trascurare la composizione della giunta, nel cui ambito le qualità non contano. Vengono confermati «assessori a vita» i soliti, con l'aggravante, proprio per sancire l’irrilevanza delle loro capacità specifiche, di cambiarli di ruolo e competenze. Forza Italia manifesta la sua solidarietà ai cittadini baresi, impegnandosi fin d’ora a rintuzzare ogni tentativo di mortificazione del diritto alla buona amministrazione della nostra città». Così in una nota la Segreteria cittadina di Forza Italia a Bari.

Sinistra italiana, non ammissibile questo inizio Consiglio Bari

«Dopo le elezioni e dopo la formazione della Giunta della città di Bari, non è più tempo di indugiare. Bisogna iniziare a lavorare per dare corpo alle proposte e ai programmi per il futuro della città. Il primo Consiglio comunale dopo le elezioni non può cominciare così. Il malumore di chi è in Consiglio all’indomani della formazione del governo cittadino è normale; meno usuale è la dichiarazione quasi istantanea di estraneità alla maggioranza, pur se comprensibile nella sua dinamica. Buio pesto invece se si volesse provare a spiegare l’ampiezza del voto di astensione sulla proposta di rinvio dell’elezione del presidente del Consiglio Comunale». E’ il commento di Gaetano Cataldo, responsabile regionale Enti Locali Sinistra Italiana.

«La serietà di tutte e tutti - aggiunge - eletti e elette, amministratori e amministratrici, soggetti politici civici e partiti politici nazionali, passa attraverso la chiara esposizione delle proprie posizioni e non attraverso le «ipotesi di agguato». Come è noto le astensioni servono a far capire quanto grande può essere il problema in seno ad una maggioranza. Si muovono ora i primi passi, quelli che rimangono impressi per lungo tempo, essendo tanti gli occhi curiosi che guardano, dopo venti anni di amministrazione: ecco perché è utile esplicitare cosa non torna. Allo stato attuale si è discusso solo della composizione del governo cittadino. Il Sindaco Leccese ha composto una squadra ricalcando uno schema nazionale unitario, che Sinistra Italiana ha condiviso. Bisogna compiere ogni sforzo affinchè questo schema unitario, esempio per futuri scenari nazionali e simile ad altre amministrazioni che hanno visto prevalere il campo progressista sulla destra, si mantenga e rafforzi, senza defezioni».

Privacy Policy Cookie Policy