Il caso

A Bari vecchia c'è un divano itinerante: abbandonato per strada, migra da giorni

Giovanni Longo

Ci risiamo. Da un lato l’inciviltà di qualcuno supera ogni immaginazione; dall'altro c’è chi dovrebbe farsi carico di fare sparire un poco invidiabile biglietto da visita.

BARI -  Bari è una città accogliente. Nessuno può negarlo. Prendiamo Bari vecchia dove chiunque può accomodarsi sul divano senza neanche varcare l’ingresso di casa... Tra i vicoli dove i turisti passeggiano, ci mancava solo il sofà itinerante. Da giorni, dopo essere stato abbandonato per strada, te lo ritrovi ovunque. L’ultimo avvistamento nella stradina che costeggia Santa Teresa dei Maschi, a due passi da strutture ricettive come Palazzo Calò, primo albergo diffuso in città.

Oggi qui. Domani, chissà. Difficile ipotizzare che sia stato messo lì da qualcuno per consentire una breve sosta ristoratrice... della serie «riposo sospeso» come un caffè al bar... Più probabile che l’arredo (poco) urbano rientri ancora una volta nella categoria «rifiuti ingombranti abbandonati». Se non proprio «fatti più là», poco ci manca. E siccome una comodità tira l’altra, accanto al sofà itinerante è spuntato persino un materasso.

Ci risiamo. Da un lato l’inciviltà di qualcuno supera ogni immaginazione; dall'altro c’è chi dovrebbe farsi carico di fare sparire un poco invidiabile biglietto da visita. Di certo, da queste parti, sembra davvero difficile sradicare la prassi di abbandonare per strada rifiuti negli «angoli del rimmato» (come i residenti li hanno definiti) a questo punto sempre più... accoglienti. Un vero peccato per una città che si definisce «turistica», slogan a volte abusato.

A questo proposito, forse, la tassa di soggiorno potrebbe essere utilizzata anche per rafforzare il servizio di raccolta dell’Amiu da predisporre più ore al giorno. Scongiurando il pericolo che nelle foto ricordo dei turisti non ci sia come sfondo un divano per strada. A quanto pare, bisogna studiarle tutte.

Non una bella immagine dicevamo. E neanche un caso isolato. La scorsa estate in strada dei Gesuiti, sempre a Bari vecchia tra i vicoli venne abbandonato l’arredamento di un intero appartamento. Quell’episodio, si ricorderà, scatenò l’ira del sindaco Antonio Decaro: «Io capisco le lamentele, è sempre colpa del sindaco, dell’Amiu che non pulisce, che bisogna migliorare i servizi, mettiamo più telecamere per controllare gli abbandoni di rifiuti», aveva sottolineato il primo cittadino durante una diretta Facebook. E poi ancora: «Mi dovete spiegare cosa c’entra il sindaco con quello che vediamo qui in strada dei Gesuiti di fronte a corte Zeuli uno degli scorci più belli della città vecchia».

Chissà che il primo cittadino non ripeta l’invettiva social anche per il sofà che non riesce proprio a trovare pace. Allora, messo alle strette dagli agenti della polizia locale, il responsabile dell’abbandono vuotò il sacco: «Sì, sono stato io. Ora ditelo pure al sindaco». Frigorifero, divano, materassi, giocattoli, porte, suppellettili varie (persino un vecchio telaio per asciugare le orecchiette) erano stati lasciati sul basolato a insozzare uno degli angoli più suggestivi del centro storico.

Tra l’incredulità dei passanti e dei visitatori stranieri. Gli agenti della polizia locale anche grazie ad alcune testimonianze - le stesse persone che in un primo momento avevano detto al sindaco di non avere visto nessuno a gettare rifiuti sotto casa - erano risaliti al colpevole.

Da anni il Comitato Santa Teresa dei Maschi, molto attivo nel quartiere, lotta per ripristinare decoro, pulizia, sicurezza e rispetto delle regole. Denunce pubbliche e incontri a palazzo di Città non sono serviti a molto. E allora, non resta che mettersi comodi, magari sul divano abbandonato per strada, provando a indovinare quale sarà la sua prossima tappa. Un vicolo dopo l’altro.

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