i migranti
Ocean Viking, lo sbarco nel porto di Bari per 244 persone soccorse in zona Sars libica
Arrivano da Eritrea, Sudan, Bangladesh, Pakistan e Siria. Tra loro anche 18 bambini non accompagnati e disabili
BARI - Arrivano da Eritrea, Sudan, Bangladesh, Pakistan e Siria le 244 persone sbarcate oggi nel porto di Bari dove sono arrivati a bordo della nave Ocean Viking. A riferirlo è uno dei medici che con i suoi colleghi ha viaggiato con i migranti.
«A bordo ci sono due donne incinte e minori non accompagnate e al momento non sappiamo dove andranno perché se ne occupa la prefettura», ha aggiunto il medico, anche lui eritreo, spiegando che i migranti «sono stati salvati in tre operazioni diverse di salvataggio. Il primo è avvenuto su richiesta della guardia costiera libica e poi abbiamo avuto altri due imbarchi».
«Per me la storia è quella di donne incinte che salgono un barcone o di minori che fanno lo stesso», ha replicato il medico a chi gli ha chiesto se tra i migranti qualcuno sia passato dai campi di detenzione libici.
A parlare il presidente nazionale di Sos Mediterranee, Mohamed Abdelfetah.
SBARCO TERMINATO
Sono tutti sbarcati e si trovano nella sala consegna bagagli del terminal crociere del porto di Bari, i 244 migranti arrivati a bordo della nave Ocean Viking nello scalo pugliese nella tarda mattinata di oggi. Si tratta di persone di diversa provenienza: alcuni arrivano dalla Eritrea, altri da Sudan, Bangladesh e Pakistan e altri dalla Siria e dal Libano. Tra loro ci sono complessivamente 29 minorenni di cui 13 accompagnati che hanno un’età compresa tra i 2 e gli 11 anni e sono di nazionalità siriana e libanese, mentre altri 16 provenienti da Siria, Bangladesh e Pakistan non sono accompagnati e hanno un’età superiore ai 16 anni.
Tre dei migranti hanno avuto bisogno di visite specialistiche ma solo uno si trova ancora in ospedale per controlli cardiologici. A bordo della nave c'erano anche due disabili e due donne incinte: tutti stanno bene. Dei migranti sbarcati, 115 resteranno nei centri pugliesi, gli altri saranno trasferiti in Calabria al termine delle operazioni di riconoscimento che sono ancora in corso.