Sanità

Bari, col freddo iniziano le intossicazioni da monossido di carbonio: scatta l'allerta

Nell’unità operativa di Medicina Iperbarica dell’ospedale San Paolo la macchina salva-vita a base di ossigeno

BARI - Il freddo arriva, si accendono camini e bracieri e iniziano le intossicazioni da monossido di carbonio. A lanciare l'allarme è la Asl di Bari, che sottolinea l'aumento dei casi dovuti proprio all’utilizzo di impianti termici non sicuri.

«La terapia salvavita è l’ossigenoterapia iperbarica - spiegano - ossia la somministrazione di ossigeno, all’interno delle camere iperbariche, ambienti che vengono portati a pressione superiore a quella atmosferica. I pazienti respirano l’ossigeno attraverso maschere, caschi o tubi endotracheali».

Ad erogare questo tipo di trattamento è l’unità operativa di Medicina Iperbarica dell’ospedale San Paolo, che garantisce assistenza 365 giorni l’anno, 24 ore su 24 con la possibilità di trattare, grazie alla collaborazione con l'unità operativa di Anestesia e Rianimazione, anche pazienti critici.

«L’ossigenoterapia iperbarica - spiega la dottoressa Laura Vernotico, responsabile della unità operativa di Medicina Iperbarica del San Paolo- è una terapia elettiva salvavita nei casi di intossicazione da monossido di carbonio, più frequente nel periodo invernale e, ugualmente, negli incidenti dei subacquei, quali la malattia da decompressione e l’embolia gassosa arteriosa, più frequenti nel periodo estivo, e l’embolia gassosa arteriosa iatrogena. L’ossigeno somministrato a pressioni superiori a quelle normali – aggiunge la dottoressa Vernotico - facilita, infatti, l’ossigenazione delle aree ischemiche, ha azione antibatterica, antiedemigena, antinfiammatoria, accelera la demarcazione tra tessuto necrotico e vitale e attiva l’osteogenesi».

I benefici della terapia si riscontrano anche nel trattamento di ulcere di diversa origine, come ad esempio infezioni dei tessuti molli e ossee e altre patologie correlate con quadri di infezione e ischemia.

Nel reparto operano 4 medici, 5 infermieri, 4 tecnici e 2 ausiliari socio sanitari. 

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