Il progetto

Bari, nasce all'ospedale Di Venere il primo centro pugliese di Genetica medica e Medicina fetale

Redazione online

Inaugurato stamattina. In programma anche i primi interventi di Chirurgia fetale, novità assoluta in campo regionale e in Italia meridionale

BARI - Grazie all’investimento di 1,6 milioni di euro, è stato inaugurato questa mattina, nell’ospedale Di Venere di Bari, il primo centro in Puglia di Genetica Medica e Medicina fetale. Al taglio del nastro, tra gli altri, il governatore Michele Emiliano. Sono state acquistate dall’Asl Bari apparecchiature modernissime e creati laboratori di ultima generazione in 1.300 metri quadri di spazi. Il cantiere è durato nove mesi, nella nuova struttura, oltre alle attività di Counselling prenatale, sono in programma anche i primi interventi di chirurgia fetale, novità assoluta in campo regionale e in Italia Meridionale. Per quel che riguarda il feto, si eseguono ecografie di II livello per la diagnosi delle malformazioni fetali con conseguente «presa in carico» dei casi di anomalie fetali congenite che arrivano fino al parto. Sono già in atto presso la Genetica medica diversi programmi regionali come il test del Dna fetale e lo screening neonatale della Sma.

Dopo il recente via libera della Corte Costituzionale, è già operativo anche il nuovo Servizio di analisi genomica avanzata con sequenziamento della regione codificante individuale, il cosiddetto Esoma, capace di diagnosticare oltre l’85% delle malattie rare e non rare su base genetica, all’interno di un percorso specialistico codificato e completamente gratuito, servizio avviato dopo l’approvazione in Consiglio regionale di una legge proposta da Fabiano Amati. "Oggi stiamo inaugurando - ha dichiarato Emiliano - il nuovo reparto di Genetica medica e Medicina fetale che è un riferimento per tutta la Regione Puglia. L’ospedale Di Venere, dal punto di vista del polo materno infantile, è un luogo avanzatissimo. È un ospedale che stiamo rimodernando pezzo per pezzo ed è un’eccellenza a livello nazionale. In questo presidio partoriscono più di 2mila donne l’anno». 

«Quella odierna è una giornata di presentazione – ha sottolineato il direttore generale Antonio Sanguedolce - di due centri che sono già all’avanguardia, sia per la Genetica Medica che per la Medicina Fetale. Adesso hanno una sede molto più ampia, 1.300 mq di spazio, nuove apparecchiature e lavorano insieme in un’unica area. Ricordiamo che l’unità operativa di Medicina Fetale, diretta dal dottor Volpe, è già un centro di riferimento per la Puglia e per tutto il Sud Italia per quanto riguarda la diagnostica delle malformazioni congenite. In questo centro vengono medici da molte regioni d’Italia a fare esperienza, in particolare per quanto riguarda lo studio e la diagnostica di malformazioni cardiache. E la Medicina Fetale ha avviato anche un percorso di attivazione che avverrà, nelle prossime settimane, per la Chirurgia maggiore del feto ed è il primo centro al Sud Italia ad occuparsene. Quindi un grande passo in avanti verso il futuro. Come per la Genetica Medica, diretta dal dottor Gentile, che già si occupa tra le altre cose di screening neonatale per identificare la Sma, per la quale sono stati eseguiti 26mila test, quindi tutti i neonati della Puglia nell’ultimo anno sono stati esaminati, e ne sono stati individuati tre portatori di Sma i quali sono stati tempestivamente sottoposti a terapia genica con ottimi risultati. La Genetica Medica, inoltre, si occupa anche del progetto Esoma, voluto dalla Regione Puglia con legge regionale, che significa poter identificare la gran parte delle malattie rare con un unico test genetico».

 

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