Nel Quartiere Libertà

Bari, dopo la denuncia di Decaro rimosse le luminarie per la festa del clan

Redazione online (Foto Luca Turi)

La zona, a quanto si apprende, è presidiata dalle forze dell’ordine. E mentre le luminarie vengono smontate una signora urla «vergognatevi»

BARI - Dopo la denuncia presentata ieri sera dal sindaco di Bari, Antonio Decaro, intenzionato a interrompere la «festa che ogni 2 febbraio una famiglia vicina ad uno dei clan mafiosi della città mette in scena in onore del capostipite», è in corso lo smontaggio delle luminarie in via Nicolai, dove ogni anno si ripete il rito.
La zona, a quanto si apprende, è presidiata dalle forze dell’ordine. E mentre le luminarie vengono smontate una signora urla «vergognatevi».

Ieri sera il sindaco in un post su Facebook ha scritto che per questo «festeggiamento» in via Nicolai, «organizzano una parata con tanto di istallazione di luminarie, il passaggio di una banda, lo sparo di fuochi d’artificio». «Un rito totalmente illegale, che richiama le pratiche e la cultura mafiosa», ha aggiunto il primo cittadino ricevendo il plauso di molti cittadini che apprezzano questa sua decisione e che affermano tra i commenti di conoscere la vicenda che va avanti da tanti anni.
Una dei componenti della famiglia che organizzerebbe la festa, ha pubblicato su Facebook un post in cui difende la 'tradizione', spiegando che «il 2 febbraio è il giorno della candelora (festa liturgica) pertanto ogni famiglia devota la festeggia nel modo in cui crede...». La signora precisa che in "via Nicolai da secoli questa tradizione si svolge» all’aperto «con fedeli, gente bisognosa, bambini vestiti da carnevale» e "addirittura un parroco che svolge la liturgia ed infine benedice la statua»

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