«Ciarderie»
Quando eravamo giovani, belli e forti
Buongiorno! Oggi 21 luglio, giornata storica per tutti coloro nati in questo giorno. Bene non posso a questo punto non dire che non faccio per vantarmi ma oggi è una bella giornata! Qualche curioso potrà dire: «ma c’è un motivo particolare?»
Buongiorno! Oggi 21 luglio, giornata storica per tutti coloro nati in questo giorno. Bene non posso a questo punto non dire che non faccio per vantarmi ma oggi è una bella giornata! Qualche curioso potrà dire: «ma c’è un motivo particolare?»
Sì, io personalmente festeggio la prima macchina «Simca 1000» comprata a raschio. La benzina costava 130 lire al litro, dopo un po’ aumentò il prezzo, ma io continuai a mettere sempre 1 litro.
I soldi che guadagnavo arrivavano dalla raccolta di bottiglie vuote di birra sparse per terra, che consegnavo così da prendere 20 lire a bottiglia. Pensate succedeva tutto questo quando c’era pure il dazio e pur essendoci non si sapeva cosa fosse.
Di dazio io personalmente conoscevo soltanto il mio amico Dazio Speziga!
Erano altri tempi. Eravamo ancora nel ‘900, quando eravamo giovani e forti. Tutti citano il ‘300, però se la memoria non mi inganna, ricordo che io nel ‘300 non c’ero! Capita l’antifona?
Ricordo che al tempo c’era la dignità. Una cosa fondamentale della vita.
Oggi è sufficiente non averla.
Prima portavi una conchiglia all’orecchio e sentivi il rumore del mare, oggi senti il rumore del cesso. Non c’è più lo sciopero dei postini, anche perché le lettere sono tutte anonime, addirittura intelligenti, e cioè neppure scritte dall’essere umano. Ormai tutto è intelligente.
Se qualcuno non lo è e vuole procurare agli altri un messaggio di saggezza, fa un ulteriore tatuaggio, anche perché il tatuaggio oggi è indispensabile. Prima se li facevano soltanto i pirati e i carcerati. Va così.
Capita spesso ormai di vedere un ragazzo o una ragazza con sul petto da un lato tatuato San Nicola e dall’altro Mika! Naturalmente se dico questo non scherzo.
Siamo tutti liberi ed è per questo che non ci libereremo mai dalla liberazione! Che illusione la libertà. Ho detto questo soltanto per fare una battuta. Tutto qui.
So benissimo che ne avete bisogno voi lettori della Gazzetta del Mezzogiorno. Oddio, che Dio vi benedica. Una volta la Gazzetta era un’istituzione e si leggeva.
E poi aveva diverse altre funzioni, tra cui quella di avvolgere il capitone comprato alla pescheria o quella di fare da letto per i canarini per raccogliere i resti dei semi sparsi. Anche perché gli uccelli si tenevano in gabbia e se ne vedevi una aperta si diceva: «gabbia aperta, uccello morto!»
Erano frasi stupide come tante altre che ancora se ne sentono. Per esempio, ce n’è una che quando la sento, mi viene voglia di estrarre la pistola e sparare. Se dici «allora?» ti rispondono: «60 minuti!»
Beh, quello è il momento che a me vengono 60 secondi di reazione violenta.
E quando poi stai parlando e ti prendi una pausa di due secondi e l’altro ti dice: «dillo a parole tue». Lì ci potrebbe essere il ricovero all’ortopedia con costola, cranio e femore rotti per chi lo ha detto. E non ne parliamo poi di quelli che dicono «ad maiora». Lo so ho un carattere di merda, però che volete da me, forse perché non ho tatuaggi, non ho WhatsApp e non ho l’iPod per cui non sono all’altezza del livello culturale della maggioranza.
A questo punto, però devo ringraziare Dio se sono così e dire che tutto quello che sono stato e che sono ancora lo è grazie alla mia ignoranza.
Auguri a tutti quelli nati oggi 21 luglio del ‘900.
p.s.: dimenticavo quelli che dicono «alla fine della fiera» e non ne parliamo poi di quelli che dicono «anche no».
Buona fortuna!