«Ciarderie»

In bocca al lupo nonostante i dazi

Gianni Ciardo

Il dazio dovrebbe essere applicato non tanto sulle merci, quanto su qualcosa che uno crede di saper fare e invece non sa fare. E pur sapendolo lo fa lo stesso. Lì lo troverei giusto.

Buongiorno! Lunedì 14 aprile? Si confermo! Madò, il tempo passa e la carne urla.
Anche oggi è l’anniversario di qualcuno o qualcosa. Che cosa? Qualsiasi cosa.
Qualcuno? Chiunque. Molti fingono e credono di essere qualcuno. Ognuno nasce e cresce e i qualcuno spuntano come i funghi. Infatti i funghi fanno le veci e «fungono». Molti credono di saper fare qualcosa. Non è più così.
Moltissimi invece fanno le cose con i piedi.
Una volta l’unica cosa che si faceva con i piedi era il vino. Oggi il vino lo fa pure Albano. In vino veritas?
Non è vero, anche perché il vino si beve per dimenticare e quindi non si dice la verità perché la si dimentica. Capitolo l’antifona?
Adesso, abbiamo un altro problema, oltre a lavarsi sotto le ascelle, oltre a rispettare i comandamenti, oltre a spegnere il gas prima di uscire, c’è anche il dazio. Prima già c’era. Adesso è tornato.
Forse non sapete che è stata rubata da una collezione privata di un quintale di lupini da mandare all’estero. Le forze dell’ordine sono state incaricate per le indagini. Hanno dichiarato che gli autori del furto hanno le ore contate e che non tarderanno ad essere assicurati alla giustizia. I lupini, ricordo fra l‘altro che sono un prodotto prezioso, specialmente per la Pasqua come preziosa è la soppressata, o le uova sode, praticamente il benedetto, ma soprattutto le scarcelle.
Il dazio è una cosa seria va considerato perché se no… che dazio è?
Si lo so, sembra una parolaccia, però per le aziende grosse e anche per noi piccoli piccoli lo è, e quindi rispetto assoluto per l’argomento…e che dazio!
Vabbè, lasciamo perdere, anche perché non sono dazi nostri.
Bene, veniamo a noi! Ecco, per esempio dire: veniamo a noi, sarebbe come dire che ciò che è stato detto non siano fatti nostri.
Invece non è così. Il dazio dovrebbe essere applicato non tanto sulle merci, quanto su qualcosa che uno crede di saper fare e invece non sa fare. E pur sapendolo lo fa lo stesso. Lì lo troverei giusto.
Insomma, tanto per farvi un esempio, sudare in televisione è facile perché il televisore funziona elettricamente, però in certi casi dovrebbe andare a gas! Capita l’antifona?
In teatro poi andrebbe applicato ogni volta che un attore o addirittura regista promette che il suo spettacolo sia una promessa, perché rischia di promettere al pubblico per poi però sentirsi dire, promette bene e vedremo se saprà mantenere! E quasi sempre, in effetti non mantiene, anche perché se ogni promessa è debito, immagino come quel regista sia conciato dopo tutte le promesse non mantenute.
Praticamente in bancarotta!
Bene, adesso non vi prometto niente ma se vi dovesse capitare, aprite gli occhi che a chiuderli non ci vuole niente!
Il Teatro è come un medicinale: usatelo con cautela! In bocca al lupo, nonostante i dazi!

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