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Tra gli Usa e l'Italia troppe differenze

Gianni Ciardo

L’America ha un presidente americano, noi abbiamo un presidente Emiliano. Qual è la differenza? Sempre Presidente è!

Buongiorno! Bene! Sono felice e soddisfatto! Abbiamo il nuovo presidente?

Hanno il nuovo presidente! Confesso che ero in ansia.

L’America ha un presidente americano, noi abbiamo un presidente Emiliano. Qual è la differenza? Sempre Presidente è!

Dunque, però, una cosa è essere americano e altra è essere italiano.

Volete un esempio? Sentite qui.

In America un passeggero in aereo: «Oddio si è staccata una ruota del carrello».

Il pilota: «Non fa niente, tanto per ancora due ore non ne avremo bisogno!».

In Italia un passeggero in aereo: «Madò se è staccata una ruota del carrello!».

Il pilota: «Io non ho colpa, è colpa della gestione precedente!».

È probabile che i pneumatici sgonfi soffrano di esaurimento per la pressione bassa? Pazienza, conviene prenderla a ridere.

Considerate che in America per diventare qualcuno e affidare a qualcuno un ruolo importante, non so, per esempio, direttore di azienda, sindaco di una città, direttore di un teatro pubblico, presidente di una cooperativa o altro, si supera un esame serio, e lo si diventa se lo si è meritato.

In Italia invece si può diventare direttore di un manicomio tranquillamente e se qualcuno chiede: «come mai ti hanno nominato?», la risposta sarà: «ero il pazzo più anziano e raccomandato!»

Con questo non voglio dire che sia sempre così, c’è di peggio!

Molti vengono nominati pur non valendo nulla e non essendo nessuno.

Anche nelle coppie. Anche fra marito e moglie. Una volta ci fu una moglie che disse al marito: «tu non sai niente, tu non vali niente, tu non esisti!»

Il marito reagì dicendo: «che dici, perché mi dici questo?»

Allora la moglie per dimostrarlo chiamò un taxi e chiese: «mi scusi per andare alla stazione quanto mi costa?»

Il tassista rispose: «Quindici euro!»

La moglie indicando il marito disse: «E se viene pure mio marito?»

Il tassista rispose: «Uguale, quindici euro!»

E così, la moglie chiuse il dialogo dicendo al marito: «Hai visto, tu non vali niente! Non sei nessuno! Te lo aveco detto io!»

Per fortuna non è sempre così.

Ci sono tanti controsensi.

Come passare davanti alla sede del P.C.I. di un tempo e vedere un cartello con su scritto «Divieto di svolta a destra».

Chiedo scusa se ho urtato la suscettibilità di qualcuno, ma altro non so fare; se fosse stato il contrario, avrei fatto il vigile urbano oppure uno con la testa sul collo, come suggeriscono i comuni mortali ipocriti.

E chiedo scusa anche per «i comuni mortali», ma ogni termine può essere confuso.

Ad esempio Aragosta non è una festività, Basilico non è una grande chiesa, Albume non è un contenitore di fotografie, Aglio e Olio non è una coppia di comici, Cacao non vuol dire andare di corpo in siciliano, ma soprattutto cassata non è una parolaccia!

Bene, quel che dovevo dire l’ho detto, adesso vi auguro tanta felicità soltanto se davvero siete liberi di essere felici. Ok? Ok? Ok?

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