«Ciarderie»

Uomo, rassegnati, il fumo è nocivo!

Gianni Ciardo

La Fiera del Levante è andata! Le giostre non ci sono più. Gli spettacoli sono stati straordinari. La gente entusiasta è tornata a soffrire la mancanza di tutto questo. Certe volte uno si illude di cose che sembrano reali e concrete, invece può essere solo fumo. Il tempo passa e la carne urla

La Fiera del Levante è andata! Le giostre non ci sono più. Gli spettacoli sono stati straordinari. La gente entusiasta è tornata a soffrire la mancanza di tutto questo. Certe volte uno si illude di cose che sembrano reali e concrete, invece può essere solo fumo. Il tempo passa e la carne urla.

La nostra vita è come il fumo di una sigaretta.

Oddio, una sigaretta vale l’altra! Il fumo di una sigaretta vale quanto un momento solo di popolarità. Molti si illudono di essere qualcuno, poi gli viene detto che non sono nessuno e piangono. Non bisogna abbattersi, quel che è stato, è stato solo fumo! Rassegnati cretino! Il fumo è nocivo!

Bisogna reagire, e comunque se qualcuno si sente snobbato può rifugiarsi nel fumo.

Per molti anni anche io ho fumato addirittura due pacchetti al giorno di sigarette, fino a che un giorno ho letto sulla Gazzetta del Mezzogiorno che il fumo fa male… beh dal giorno dopo, non ho più comprato la Gazzetta! Ognuno si regola come crede. La libertà di agire vale quasi per tutti!

Probabilmente fra un po’ le sigarette aumenteranno di cinque euro, mantenendo sempre però il vantaggio di essere ignifughe, esattamente come dovrebbero essere tutti i teatrini, i costumi, le scene e le poltrone, ma soprattutto gli attori e le attrici.

Si sa che la deontologia e il criterio del teatro sono importanti, ma in mancanza di questo rimane l’esorcismo!

Scusate la confusione che faccio fra i teatri e una fumata di sigarette!

Ci sono attori e attrici buoni a nulla, che sono capaci di tutto!

Mamma mia, scusate se appena possibile mi capita di parlare di Teatro, però è quello che mi piace fare. L’alternativa al teatro? La cucina.

Bene, il mio cavallo di battaglia in cucina sono i mezzi ziti al forno. Attenzione! Di solito vengono spezzati, invece non bisogna farlo!

La tecnica è questa: cuocerli per intero al dente; dopodiché vanno scolati e presi con due dita, calando una punta nel sugo di ragù; l’altra punta bisogna metterla in bocca e succhiare per far entrare il sugo.

A questo punto bisogna otturare il mezzo zito col dito indice per non fare uscire il sugo e stenderlo nel tegame rigorosamente di creta.

Questa procedura va fatta con tutti gli altri e come condimento occorre poggiare sopra fette di mortadella, mozzarella, uova sode e pecorino romano.

Mettere nel forno e cuocere. Una volta cotto il tutto, invitate gli amici e i parenti, ma senza svelare come sono stati cotti.

Una volta l’ho fatto e ognuno ha trovato una scusa per andarsene.

A quel punto mi sono messo a fare il teatro! Non so se mi sono spiegato. Comunque, chiedo scusa se ho confuso i ragionamenti. Ho mischiato il teatro con i mezzi ziti, ma mi consola pensare che non sono l’unico che fa una cosa del genere. A Bari ci sono addirittura quelli che confondono il demenziale con il demente! Oddio, non si può pretendere che un perito elettronico faccia il regista, ma a Bari tutto è possibile. L’Italia non è da meno.

Abbiamo una politica confusa. L’altra sera ho ascoltato il discorso del nuovo ministro della cultura. Per capire mi sono fatto tradurre il tutto dal mio amico Cerino. Comunque, poi tutto mi è stato chiaro: mi sono informato e ho scoperto che Giuli è il diminutivo di San Giuliano!

Detto questo, tutto è perdonato.

Oggi come oggi, grazie a WhatsApp si parla solo con troncamenti, diminutivi, simboli e sintesi, per cui «io sono entusiasta di te e lui è entusiasto di noi !». Buongiorno.

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