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Alla Fiera del libro in cerca della cultura

Gianni Ciardo

Buongiorno! L’estate incombe! Luglio, agosto e poi finalmente settembre!

Buongiorno! L’estate incombe! Luglio, agosto e poi finalmente settembre!

Ecco, settembre era atteso perché noi ex ragazzi del Novecento lo aspettavamo perché alle 10 di mattina proiettavano in Rai nazionale (unica rete televisiva) che si vedeva anche a Bari, film in bianco e nero, anche per intero, senza interruzioni pubblicitarie! Che fortuna! Poi verso la metà del mese c’era la Fiera del Levante!

Per noi ragazzi la fiera voleva dire «le giostre».

Vabbè lasciamo perdere. Dopo sono arrivate tante fiere: la fiera delle ciliegie, dei fioroni, delle orecchiette e anche la fiera del libro. Così tutto è «possibile».

Tutti colti ed esperti di lettura. Libro Cuore di De Amicis, Sandokan, Piccolo mondo antico, Piccole donne, La capanna dello zio Tom e tanti altri che non voglio citare sennò diventa pubblicità e Gianrico Carofiglio mi può denunciare.

Anche oggi c’è la fiera del libro!

Per curiosità ci sono andato e mi sono nascosto dietro una bancarella per sentire le richieste dei lettori.

Buongiorno, vorrei i promessi sposi di Manzari.

Buongiorno, scusi a che ora viene la Mondaini (Maraini).

Buongiorno, lunedì siete aperti?

Buongiorno, scusi questo libro che prezzo costa?

Buongiorno, vorrei la storia di Guglielmo e Romeo!

Buongiorno, io lo compro ma se non va bene glielo torno!

Buongiorno, avete Donna Frank?

Buongiorno, avete un libro di segni zodiacali?

Buongiorno, l’altro giorno ho comprato un libro e non mi avete dato la resta… Adesso scavalcatemi!

Buongiorno, vorrei un libro di cartoni animali!

Buongiorno, il libro che ho comprato mi ha fatto venire proprio la sconfidenza!

Buongiorno, ma l’anno prossimo state ancora?

Beh questo è il rischio che corrono le hostess e gli autori dei libri esposti che hanno impiegato mesi e mesi per scriverli! Ci vuole molta pazienza. Ma la pazienza non è di tutti. Molti autori sono pentiti di non aver intrapreso un’altra attività.

Ci vuole molta pazienza! La pazienza è un pregio dei saggi.

Giobbe era uno molto paziente. Mi è rimasta impressa una sua teoria.

Dunque, lui disse che il colmo della pazienza è prendere un trapano, fare un foro in una parete, poi abbassarsi i pantaloni, prendere il pisello, infilarlo nel foro e aspettare che faccia il terremoto!

Ecco, oddio, non è un consiglio, anche perché io consigli non ne do.

Dare un consiglio è una bella responsabilità. Non tutti hanno un trapano a portata di mano! Comunque leggere è importante. Leggere fa crescere la cultura.

La cultura è sicurezza ed è un po’ per sicurezza e prevenzione mettere ai pantaloni la cintura e anche le bretelle! Attenzione da non confondere la cultura con culturismo.

A proposito di Cultura ho chiesto ad un lettore: «come si chiamano gli abitanti di Trapani?»

E quello mi ha risposto: «Black and Decker!»

Leggete ragazzi, sennò non potrete entrare neanche dentro gli spazzini. Così mi diceva mia madre! Per fortuna io sono stato molto precoce: pensate che ho imparato a scrivere molto prima di imparare a leggere.

Difatti scrivevo e mi chiedevo ma che cazzo ho scritto.

Per fortuna al tempo c’era già la «Fiera» e pure io ci sono andato!

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