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Ex Ilva, incendio nell'Afo1: il video del circuito interno racconta quei 3 minuti d'inferno vissuti dagli operai

Francesco Casula

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Le immagini dell’accaduto spiegano la scelta della procura ionica di disporre il sequestro dell'impianto «Afo1» senza facoltà d'uso

TARANTO - Il fuoco arriva come fosse pioggia, ma senza preavviso. Una vera e propria tempesta incandescente si abbatte sugli operai al lavoro nell'Altoforno 1 dell'ex Ilva il 7 maggio scorso. Alle 11:30 prende il via l'incendio che per 188 secondi trasforma il reparto della fabbrica tarantina in un inferno di fuoco. Una grandinata di ghisa luminosa, fiamme gigantesche e fumo invadono l'area intorno all'impianto. Alcuni operai scappano immediatamente, un altro cerca di spegnere il rogo rischiando di essere travolto dal ritorno di fiamma. I video fatti con i cellulari dall'esterno del reparto Afo1 nei giorni scorsi hanno immediatamente raccontato la portata dell'incidente attraverso il fuoco e una colonna fumo alta centinaia di metri: le immagini del circuito interno di Acciaierie d'Italia mostra invece, senza bisogno di commento, cosa è accaduto dentro lo stabilimento siderurgico di Taranto e in particolare i rischi per i lavoratori, ma non solo. Le immagini pubblicate dalla Gazzetta spiegano anche la scelta degli investigatori dello Spesal, di Arpa Puglia e dei Vigili del fuoco di disporre il sequestro probatorio e la decisione della procura convalidare lo stop senza facoltà d'uso.

Poco dopo le 11:30 un schizzo incandescente genera il panico mettendo in fuga tre lavoratori: due sono proprio sotto la “pioggia” e scappano rapidamente uno dopo l'altro. Un terzo è a malapena visibile su un ballatoio, proprio accanto alla sorgente infuocata: poco prima che tutto inizi si notano i movimenti delle parti catarifrangenti degli indumenti da lavoro che al primo accenno di anomalia, fortunatamente, scappano all'interno di una struttura. Una decina di secondi dopo un operaio si avvicina alle fiamme, prende una manichetta e tenta di spegnere le fiamme: guardando le immagini sembra costretto a tornare indietro, alza un braccio verso l'impianto come per aprire una valvola e poi torna verso le fiamme cominciando a lanciare acqua. Altri due operai lo raggiungono, si avvicinano e poi corrono fuori dall'inquadratura a recuperare un'altra pompa per contribuire allo spegnimento.

Ed è in quel momento, quando il primo operaio è ancora solo a spegnere le fiamme, che accade qualcosa: le immagini mostrano l'uomo che si muove velocemente all'indietro mentre la fiamma cresce paurosamente. Come se fosse lava, il fuoco avanza sul piano di colata: il calore è talmente alto che l'obiettivo della telecamere coglie solo la luce bianca. Intanto l'operaio solitario continua a lanciare acqua sul fuoco, ma serve a poco: nel punto da cui tutto è partito c'è ormai un vulcano in eruzione. Due minuti e mezzo dopo le prime scintille, una delle telecamere di videosorveglianza, forse a causa della temperatura troppo elevata, smette di funzionare. Circa 20 secondi più tardi anche il dispositivo che punta sul “vulcano” smette di funzionare. Gli altri obiettivi intanto riprendono i lavoratori, diventati nel frattempo di più, impegnati a spegnere le fiamme. Il peggio è passato, ma non è affatto tutto finito: nonostante l'arrivo dei Vigili del fuoco ci vorranno ben sei ore per domare il rogo.
Le indagini ora dovranno accertare le causa, ma il rischio che possa ripetersi per la procura è troppo alto: Afo1 resta fermo.

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