La visita

Ministro Urso alla Mermec di Matera parla anche dell'Ilva: «Situazione grave, non perdere tempo». Emiliano: ok controllo pubblico, ma decarbonizzare

Redazione online (video Genovese)

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Su aumento produzione: «La rotta è quella di crescere, salvaguardando la filiera dell’indotto: da qualche mese stiamo lavorando a far insediare in Italia un’altra casa automobilistica»

MATERA - «Non possiamo perdere tempo perché la situazione è davvero grave». Così, a Matera, a margine di una visita nello stabilimento della Mermec (ex Ferrosud), il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha risposto a una domanda dei giornalisti sull'ex Ilva di Taranto. Dopo la visita allo stabilimento dove si produce materiale rotabile, il ministro andrà al Centro di geodesia spaziale dell’Asi. 

Riferendosi a una lettera inviata dalla Mittal al governo, Urso ha detto che «noi abbiamo attivato le procedure doverosamente, vista la situazione in campo anche per quanto riguarda il rifornimento degli impianti. Abbiamo avviato le procedure che - ha proseguito - possono portare all’amministrazione straordinaria nell’arco di qualche settimana. D’altra parte, se poi il tavolo dovesse fare delle proposte che sono in sintonia con quello che il governo ritiene assolutamente necessario, per la salvaguardia dell’impianto e per il rilancio produttivo, i soci, ovviamente, tra di loro possono sempre discutere, confrontarsi e raggiungere eventualmente un’intesa».
«Non possiamo perdere tempo - ha ribadito il ministro - e abbiamo il dovere di intervenire anche per far ripartire da subito la manutenzione di impianti difficili e strategici, e noi dobbiamo garantire la sicurezza dei lavoratori», ha concluso.

SU PRIVATIZZAZIONI GARANTITO IL CONTROLLO PUBBLICO

«Il governo non fa cassa. In un piano di privatizzazioni anche per sostenere il debito pubblico il governo mette in campo alcuni strumenti per acquisire risorse ben garantendo però il controllo pubblico delle aziende strategiche del Paese». Così, a Matera, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha risposto alle domande dei giornalisti.

UN'ALTRA CASA AUTOMOBILISTICA PER AUMENTARE PRODUZIONE

«La rotta è quella di aumentare la produzione in Italia, salvaguardando la filiera dell’indotto: da qualche mese stiamo lavorando a far insediare in Italia un’altra casa automobilistica». Lo ha ribadito il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, intervenendo allo stabilimento Mermec di Matera.
In particolare, il ministro, in un passaggio sulla situazione della Stellantis, ha ribadito che l’Italia, «il cui problema risale all’Alfa Romeo, è l’unico Paese europeo produttore di auto ad avere una sola casa automobilistica e su una sola casa automoblistica, per quanto brava possa essere, non si regge l'indotto», ha concluso.

NEI PROSSIMI MESI LA LEGGE QUADRO SULLO SPAZIO

«Lo spazio è un’opportunità per l'Italia, per il Sud: lo dimostra questo Centro spaziale di Matera, che è un orgoglio della scienza, della tecnologia, del Made in Italy nel mondo». Così il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a margine di una visita al Centro di geodesia spaziale «Giuseppe Colombo» dell’Asi.
Nella Città dei Sassi il ministro ha annunciato che «nei primi mesi di quest’anno realizzeremo la legge quadro sullo Spazio, previsto come collegamento alla manovra economica appena approvata che destina risorse importanti proprio a questa legge quadro» che «definirà - ha aggiunto Urso l’attività del nostro Paese nello spazio, regolamentando anche l’attività dei privati nello spazio».
Con questa legge, quadro"incrementeremo ancora il ruolo del nostro Paese che è già una grande realtà spaziale», ha concluso il ministro.

PER STELLANTIS MELFI PASSARE DA EMERGENZA A PROGRAMMAZIONE

«Serve una svolta per passare dall’emergenza alla programmazione del presente e del futuro». Così - in una nota congiunta - i segretari regionali della Basilicata della Uil e della Uilm, Vincenzo Tortorelli e Marco Lomio - in riferimento all’incontro avuto ieri sull'indotto Stellantis di Melfi (Potenza) con il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.
«Le conclusioni dell’incontro con il Ministro Urso, che giudichiamo interlocutorio e comunque propedeutico per ulteriori azioni, e l’impegno ad insediare al Ministero un Gruppo di lavoro permanente sul polo automotive di Melfi - hanno aggiunto - possono segnare quella svolta che, come sindacato, rivendichiamo da tempo per passare dalla gestione dell’emergenza alla fase della programmazione del presente e del futuro per Melfi. Per raggiungere questo obiettivo diventa prioritario dare risposte, in tempi rapidi, ai lavoratori dell’indotto e della logistica (tra i quali i dipendenti Fdm e Las) che chiedono semplicemente di tornare a lavoro».

Uil e Uilm chiedono che «tutta le attività legate alla componentistica e alla logistica previste già dal piano industriale dello stabilmento Stellantis di Melfi devono essere fatte in Basilicata. Questo per abbassare le tensioni sociali e per ristabilire il clima di buone ed avanzate relazioni industriali che ha caratterizzato la storia industriale a Melfi e può rilanciare nuove prospettive per nuove localizzazioni ed investimenti di grandi player interessati. Ci attende - hanno aggiunto Tortorelli e Lomio - una fase di impegni gravosi e di grande responsabilità che deve essere segnata da un nuovo metodo (dall’emergenza alla programmazione) perché il 2024 diventi l'anno di svolta nell’attuazione del 'Patto per Melfì all’interno del quale il polo automotive è una delle eccellenze del 'made in Italy' da salvaguardare e rafforzare anche attraverso progetti di superamento del gap infrastrutturale e della logistica perché Melfi diventi reamente la 'porta del Mediterraneò, un hub industriale europeo ed attragga grandi gruppi industriali non solo dell’auto», hanno concluso i rappresentanti lucani di Uilm e Uil.

EMILIANO: OK CONTROLLO PUBBLICO, MA DECARBONIZZARE

«La visita del ministro oggi è importante per la questione ex Ilva. Ne abbiamo parlato a margine e siamo allineati sulla strategia del governo di riacquisire il controllo pubblico della fabbrica, ma a due condizioni: che sia garantita la decarbonizzazione degli impianti e che siano pagate le aziende l’indotto».
Lo dichiara il governatore Michele Emiliano che, stamattina, insieme al ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ha visitato lo stabilimento di Mermec Ferrosud.
«Arcelor Mittal - aggiunge Emiliano - ha messo in fresco, come si dice in Puglia e credo anche altrove, altri 120 milioni alle aziende dell’indotto. Qualcuno le dovrà pagare. Arcelor Mittal era l’affittuario del ramo d’azienda, ma il proprietario della fabbrica è pur sempre lo Stato. Bisognerà mettere mano al portafoglio per pagare queste aziende»

«Il ministro Urso è una persona con la quale collaboriamo da sempre. Sul salvataggio della ex Ferrosud è andato tutto bene sin dall’inizio: la Regione Puglia ha preso l’iniziativa, si è collegata alla Regione Basilicata, grazie a Vito Pertosa e alla Mermec, abbiamo presentato un progetto interessante che è stato condiviso con il governo e i risultati sono sotto gli occhi di tutti, con investimenti e assunzioni di personale oltre le previsioni».
Lo ha affermato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano partecipando questa mattina alla visita istituzionale del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso nello stabilimento di Mermec Ferrosud che si estende su un’area di 230 mila metri quadri nella zona industriale di Iesce, in provincia di Matera, al confine con la Puglia, ed ospiterà la produzione di treni per il mercato internazionale e di treni diagnostici elettrici in grado di raggiungere i 200 chilometri orari attraverso la rete elettrica e i 120 chilometri orari a batteria. Ad accompagnare il ministro Urso, con Emiliano c'erano anche il presidente del Gruppo Mermec e di Angel Holding, Vito Pertosa, e l’amministratore delegato del gruppo, Luca Necchi Ghiri.

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