La manifestazione
«In marcia per la legalità», a Casarano sindaci e cittadini sfilano contro la criminalità
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L'arrivo in piazzetta Petracca dove lo scorso 2 marzo, in pieno giorno, è stato ucciso il 33enne Antonio Afendi
CASARANO - Casarano si mobilita per la «Marcia per la legalità contro la criminalità e contro tutte le mafie». Comune, società civile, associazioni, scuole e parrocchie si sono attivati in vista dell’iniziativa che si è svolta questa mattina, 9 marzo. Il vicesindaco Daniele Gatto aveva preannunciato la marcia già nel corso del sit-in svoltosi all’indomani dell’omicidio Afendi, su iniziativa del Comitato intercomunale contro la criminalità.
L'intervento di Don Antonio Coluccia
La partenza alle 10 in piazza Umberto I. Il corteo ha sfilato per via Roma e piazza Indipendenza, per giungere in piazzetta Petracca, dove, il 2 marzo scorso, in pieno giorno, ha perso la vita il 33enne Antonio Afendi, ucciso da tre colpi di pistola esplosi dal 27enne reo confesso Lucio Sarcinella.
La manifestazione è stata chiusa dall’intervento del prete antimafia don Antonio Coluccia. Alla marcia hanno preso parte anche sindaci e cittadini di vari comuni salentini. Mercoledì il prefetto di Lecce, Luca Rotondi, ha presieduto il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, alla presenza delle forze di polizia e dei sindaci di Casarano, Collepasso, Matino, Melissano, Ruffano, Taurisano e Taviano.
LA DICHIARAZIONE DI MARILU' MASTROGIOVANNI, GIORNALISTA
Ecco le parole della giornalista d'inchiesta Marilù Mastrogiovanni, che da vent'anni si occupa di Sacra Corona Unita:
«La marcia è un segnale che lascia ben sperare: decine di sindaci del Salento hanno aderito alla manifestazione per la legalità. È importante infatti che le azioni degli amministratori locali siano indipendenti e mai piegate a logiche e pressioni mafiose. Così come indipendente e libera deve essere la stampa, per formare un’opinione pubblica consapevole anche del pericolo che tutta la comunità corre, se si abbassa la guardia. Tuttavia, lo dicono le statistiche, le querele temerarie arrivano ai giornalisti soprattutto dagli amministratori locali, che mal tollerano chi nell’interesse pubblico dà notizie scomode, pagando altissimi costi personali. Il sequestro del mio giornale, i manifesti contro di me, le decine di querele, archiviate o concluse con una sentenza di assoluzione, le misure di protezione, il trasferimento ad altra città, sono il prezzo che personalmente ho dovuto pagare. Nei processi ancora in corso mi si contesta di aver scritto che a Casarano c’è la mafia. Oggi, dopo 12 anni e diversi omicidi, tentati omicidi, arresti e retate, incendi, minacce, pressioni, se ne sono accorti tutti». (Nella foto: il manifesto del 2016 contro la giornalista, a firma dell’amministrazione comunale)
Casili, contro mafia alzare la guardia e fare rete
Il vicepresidente del Consiglio regionale Cristian Casili ha partecipato oggi a Casarano alla «Marcia per la legalità contro la criminalità e contro tutte le mafie», «La manifestazione di oggi - dichiara Casili - ha visto le istituzioni, le associazioni e la gente comune sfilare in corteo per dire che insieme siamo più forti della criminalità. Un segnale importante per l’Intera comunità. Abbiamo sfilato fino a Piazzetta Petracca, dove una settimana fa in pieno giorno c'è stato l’omicidio di Antonio Afendi. Dobbiamo alzare la guardia e fare rete, contro logiche e pressioni mafiose. È necessario oggi più che mai un patto sociale fortissimo contro tutte le mafie a difesa dei nostri diritti e della libertà».