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Associazione nazionale magistrati, lo sciopero delle toghe: «Ecco perché separare le carriere di giudici e pm è un errore»
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Il video pubblicato sui social: «Se passa la riforma, il pubblico ministero diventerà l’avvocato delle forze dell’ordine e sarà esposto a forme dirette o indirette di condizionamento politico»
ROMA - Domani, 27 febbraio i magistrati si asterranno dal lavoro per riaffermare il loro dissenso sulla riforma costituzionale della giustizia voluta dal governo. L'Associazione nazionale magistrati «ha scelto di assumere il ruolo proprio di un sindacato di categoria», scrive in una nota la presidente, Francesca Petruzzo.
In un video pubblicato da Anm sui social, in quattro minuti e mezzo l'attore Leonardo Santini racconta che «la giustizia potrebbe cambiare, ma non in meglio»: «La maggioranza sostiene che oggi il pm sia un superpoliziotto: Falso. Oggi il pubblico ministero deve accertare i fatti e può chiedere anche l’assoluzione», si sostiene nel video. «Se passa la riforma, il pubblico ministero diventerà l’avvocato delle forze dell’ordine e sarà esposto a forme dirette o indirette di condizionamento politico».
L’Associazione della Stampa di Puglia sarà al fianco dell’Associazione nazionale magistrati nello sciopero proclamato per domani. Il sindacato dei giornalisti pugliesi porterà la propria solidarietà all’Anm nel corso della manifestazione promossa nella Corte d’Appello di Bari. «Riteniamo condivisibili le ragioni della protesta - dice Vito Fatiguso, presidente Assostampa - La riforma della giustizia che si vorrebbe approvare rischia di diventare soltanto un regolamento di conti fra politica e magistratura, lasciando irrisolti tutti i problemi che, invece, andrebbero affrontati per garantire il funzionamento della giustizia nell’interesse esclusivo dei cittadini, nello spirito della Costituzione».
«I magistrati - aggiunge - sono nel mirino del governo esattamente come lo sono i giornalisti, contro i quali sono già state approvate norme volte a rendere sempre più difficile l'esercizio del diritto di cronaca e ad affievolire il diritto dei cittadini ad essere informati. È giusto e sacrosanto contrastare un disegno il cui obiettivo è eliminare ogni forma di controllo sull'attività di parlamento e di governo, eliminando qualsiasi forma di dissenso».
«Giustizia e informazione - conclude la nota - sono pilastri fondamentali della democrazia liberale. La loro difesa è una battaglia che riguarda non soltanto i giornalisti, ma tutti coloro che hanno a cuore la democrazia, la separazione dei poteri e i valori della Costituzione».
A Foggia il 90% di adesione allo sciopero
Dovrebbe raggiungere il 90% il tasso di adesione dei magistrati del tribunale di Foggia allo sciopero nazionale della categoria proclamato per domani. Lo comunica in una nota l’Associazione nazionale magistrati del capoluogo dauno. «Lo sciopero - evidenzia - non è contro qualcuno o qualcosa, né a tutela di interessi corporativi, ma serve a difendere un assetto istituzionale essenziale per l'indipendenza e l’autonomia della magistratura».
«La riforma - aggiunge l’Anm foggiana - con la separazione delle carriere, l’introduzione del sorteggio per la designazione dei componenti togati del Consiglio superiore della magistratura e l’Alta corte disciplinare, non servirà a risolvere i problemi della giustizia e nemmeno si prefigge di farlo». «Piuttosto - conclude - essa comporterà una riduzione dell’indipendenza della magistratura, che rappresenta il solo strumento di tutela dei diritti di tutti».