Lo speciale
L'anno delle guerre: l'inserto della Gazzetta per salutare il 2023
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In edicola e sul web uno speciale di 8 pagine dedicato al 2023 che racchiude i fatti salienti avvenuti in Italia e nel mondo, con uno sguardo sempre ben saldo alla Puglia e alla Basilicata.
BARI - Un inserto speciale dedicato al 2023 che volge oggi al termine. Ecco il riassunto in video e in parole realizzato dalla Gazzetta del Mezzogiorno per voi Lettori. Otto pagine che racchiudono i fatti salienti avvenuti in Italia e nel mondo, con uno sguardo sempre ben saldo alla Puglia e alla Basilicata. Dal turismo salentino, allo spopolamento lucano, con un passaggio sul futuro di Bari e osservando la rinascita politica di Foggia, senza dimenticare i nodi dell'ex Ilva fino alle guerre che stanno affliggendo il pianeta. Con la consueta attenzione ai temi nazionali e pop che popolano la nostra quotidianità.
Lo trovate in omaggio in edicola e sulla nostra digital edition.
Se il pericolo è l’assuefazione
Secondo quanto emerge da uno dei sondaggi realizzati nei giorni scorsi, quello che sta terminando è stato un anno negativo per l’Italia e le aspettative sono pessimistiche per il Paese nel 2024. Il bilancio personale annuale è invece positivo per la maggioranza delle persone intervistate. Il conflitto israelo-palestinese è il fatto che ha colpito di più, a seguire i femminicidi. Sulle intenzioni di voto, in quasi un anno cresce il Pd, cala il M5s. Stabile la maggioranza, giù la fiducia per il governo. Parrebbe nulla di nuovo, se sovrapponiamo gli esiti del sondaggio appena citato con quelli degli anni precedenti. Eppure non è così. Ogni anno è diverso rispetto all’altro e non si possono giustificare certi giudizi con la sola assuefazione a tragedie, conflitti, lutti, eccetera eccetera. Il tempo trascorso è come se avesse disattivato le nostre emozioni. Certo, il fattore tempo è determinante per spegnere il bruciore inizialmente in- sopportabile della perdita. «Impossibile continuare senza, ma impossibile non continuare senza», scriveva Beckett.
Ma quello che avviene nelle pieghe più intime della nostra vita privata si ripete anche nella dimensione pubblica della nostra vita collettiva. Un esempio fra tutti è quello della guerra in Ucraina. Le maratone televisive e i servizi giornalistici febbrili dei primi tempi hanno lasciato il posto ad una informa- zione tristemente routinaria. Della guerra in sé si tende a non par- lare più, a non dedicarvi più la nostra attenzione se non per le conseguenze di- rette che essa provoca sulle nostre vite: aumento delle bollette, caro vita, maggiore precarietà economica e sociale, futuro incerto. Scatta quel meccanismo di assuefazione psichica descritto da Freud proprio a proposito della guerra e dell’indifferenza alla quale essa costringe gli esseri umani di fronte ai numerosi cadaveri anonimi che genera quotidianamente. Il fenomeno dell’assuefazione è, alla fine, un fenomeno di difesa dal trauma: l’abitudine vorrebbe poter ridurre lo scandalo – indigeribile psichicamente – di ciò che accade. Avviene anche di fronte alla violenza di ogni genere: anziché restare storditi, colpiti, offesi dalla brutalità e crudeltà del male, esiste nell’umano un’insidiosa tendenza all’adattamento, all’assimilazione di ciò che non può essere affatto assimilabile.
Ora, dopo il tempo della guerra, sarà il turno della campagna elettorale per le Comunali e le Europee a polarizzare i nostri interessi. Col rischio però che vi sia assuefazione anche nei confronti della nostra vita politica. Non a caso assuefazione e disaffezione, come mostra il fenomeno dell’astensionismo elettorale, possono essere due facce della stessa medaglia. Eppure cosa c’è di più coinvolgente – in senso letterale – della vita politica? I nostri interessi personali e collettivi ne sono profondamente toccati. Ma questo dato di realtà non è sufficiente e rischia di non essere nemmeno percepito se non ci sarà una reale e trasparente mobilitazione in grado di coinvolgere i cittadini sui programmi e sulle scelte. Puglia e Basilicata sono attese da un 2024 denso di appuntamenti e test. Le elezioni regionali in Basilicata, le comunali a Bari e a Lecce, le Europee, quindi il G7: ci sarà tanto da fare e tanto da scegliere per due comunità in bilico tra lo sviluppo e il declino demografico, tra la definizione della propria vocazione economica e la scelta degli strumenti utili per seguirla. La Gazzetta del Mezzogiorno sarà lì, a raccontare e vigilare. Seguendo la missione iniziata nel 1887, difendendo il valore dell’informazione tradizionale con il giornale di carta, usando sempre più il sito e le derivazioni digitali, tenendo alta la bandiera dell’informa- zione locale, fatta sul territorio e con il territorio. Buon anno. [Mimmo Mazza]