nel barese

E la piccola tasso torna in libertà nella foresta Mercadante

Rita Schena

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Gran lavoro per gli operatori del Centro di recupero fauna selvatica di Bitetto

Bari - L'ultima liberazione solo qualche giorno fa tra gli alberi della foresta Mercadante. Gufi, gheppi, civette e barbagianni. «E poi lei, una giovane femmina di tasso che è stata ricoverata da noi per sette mesi. Quando abbiamo aperto la gabbia si è allontanata veloce come un fulmine, senza neanche voltarsi indietro. È stato un momento emozionante. Lo è sempre, ma quando si possono liberare animali, che per tanto tempo sono stati con noi, c'è una felicità in più: la consapevolezza di aver fatto un buon lavoro».

Antonio Camarda, direttore sanitario del Centro faunistico di Bitetto, si aggira per il Centro recupero fauna, ricoverati centinaia di animali. «Al momento ne abbiamo oltre 500. A parte i casi più gravi in genere sono animali in sofferenza per il gran caldo. Il tasso invece aveva subito un grave incidente stradale. È arrivato qui da noi a novembre, trasportato dall'area naturale di Manduria. Aveva fratture ovunque, praticamente era in coma. Presentava fratture alle vertebre, al femore, al bacino. Non speravamo di farcela, sembrava quasi morta, ma la natura stupisce sempre. Anche per questo vederla correre via è stata una gioia».

In una gabbia anche una piccola upupa. «È arrivata che aveva appena una decina di giorni. C'è una volontaria che se ne sta occupando praticamente 24 ore su 24. Ora sta iniziando a spuntarle la crestina. È la nostra prima upupa. Molto più facile avere a che fare con gazze o ghiandaie, molto collaborative quando si tratta di mangiare». Il prof. Camarda sorride, il Centro di Bitetto è un presidio importantissimo sul territorio. Chiunque trovi un animale selvatico in difficoltà può fare riferimento al Centro per trasportarlo e farlo ricoverare. Anche se in realtà l'iter sarebbe quello di allertare le guardie zoofile volontarie o la Polizia municipale, gli unici autorizzati veramente al trasporto.

«In ogni caso noi siamo qui – sottolinea Camarda -. Sette giorni su sette, aperti al pubblico dalle 8 alle 16.30. Una piccola avvertenza per chi si imbatte in un selvatico in difficoltà: non date loro da mangiare, il più delle volte si rischia di farli stare ancora più male. Eventualmente solo acqua e zucchero e sistemare l'animale in posto fresco. Poi il più velocemente possibile portatelo qui da noi».

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