A Bari

Sede Casapound sequestrata, il gip: «Pericolo nuove aggressioni fasciste»

Redazione online

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La Digos: «Dieci di Casapound presero parte al pestaggio durante il corteo antirazzista del 21 settembre»

Nell’inchiesta della Procura di Bari che oggi ha portato al sequestro preventivo della sede di CasaPound, in via Eritrea 29, nel quartiere Libertà di Bari, sono indagate 35 persone: 28 militanti del movimento di estrema destra rispondono di 'riorganizzazione del disciolto partito fascistà e 'manifestazione fascistà e dieci di loro di aver materialmente compiuto l’aggressione; sette manifestanti antifascisti sono invece accusati di violenza e minaccia a pubblico ufficiale.

Stando alle indagini della Digos, coordinate dal procuratore aggiunto Roberto Rossi, la sera del 21 settembre dieci militanti di CasaPound, dinanzi alla sede di via Eritrea, «in esecuzione di un medesimo disegno criminoso giustificato dalla ideologia fascista» con «sfollagente, manubri da palestra, manganello telescopico, cintura dei pantaloni» e con premeditazione, hanno causato lesioni personali ad almeno quattro manifestanti.
Dopo l’aggressione un gruppo di manifestanti antifascisti, compagni delle vittime, avrebbero minacciato e colpito con calci, pugni e spintoni poliziotti e carabinieri intervenuti per sedare gli animi e contenere il tentativo di sfondamento del cordone».

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