Fritto Misto
Nell'Italia sottosopra ecco il giustiziere dei corrieri
This browser does not support the video element.
Parliamo del video divenuto in poche ore virale che mostra un corriere di Taranto strattonato da alcuni agenti di polizia municipale fra le urla dei passanti, schierati a favore del corriere
BARI - Questa storia del corriere di Taranto non mi è chiara. Per chi ancora non avesse visto il video divenuto in poche ore virale, pochi giorni fa a Taranto un corriere è stato strattonato da alcuni agenti di polizia municipale fra le urla dei passanti, schierati a favore del corriere. D’istinto, guardando il video e la reazione dei passanti il mio pensiero mi porta alle vicende americane, all’uso della forza da parte di alcuni agenti di polizia spesso perpetrata a favore di un solo colore della pelle.
Ma c’è qualcosa che mi dice che siamo in Italia, e devo invertire la realtà e leggerla in maniera differente, devo provare ad andare più a fondo. Una versione non ufficiale racconta che il corriere si sarebbe rifiutato di fornire i documenti del veicolo e le sue generalità, di qui l’intimazione della polizia municipale a scendere dal mezzo per l’identificazione.
Partiamo dal corriere: parcheggia il suo furgone contromano e davanti ad uno scivolo per disabili, atteggiamento molto in uso tra genitori sotto la pioggia per prendere il proprio figliuolo all’uscita da scuola. Stime non ufficiali dicono che ogni due secondi ci sia un santo citato e un clacson usato per tutti quelli che parcheggiano così. Quando capiremo che dobbiamo lasciar liberi gli scivoli per disabili sarà sempre troppo tardi. Il corriere non fornisce agli agenti i documenti del mezzo, non fornisce le proprie generalità, viene trattenuto dai vigili urbani e bloccato anche a terra per un breve momento, si dimena urlando ai passanti a squarciagola “Aiutatemi! Aiutatemi!”, sicuramente affinché lo aiutassero a trovare i documenti. Vi è mai capitato ad un alt della polizia di non favorire documenti di nessun genere? In diversi paesi non sarebbe una buona scelta.
A Malta, ad esempio, pochi giorni fa un diciottenne italiano è stato condannato a 2 anni e 15 mila euro di multa per aver inciso due lettere su un sito archeologico, figuratevi una situazione come quella del corriere. In Italia nella stessa condizione proveremmo con un “meh, agente, andiamoci a prendere un caffè”. Veniamo ai vigili urbani: quante volte ne vediamo in giro nelle nostre città atteggiarsi a Liam Neeson in “Io vi troverò”. La frase dovrebbe finire a “quante volte vediamo vigili urbani in giro”, dato che trovarne uno in città è come vincere alla lotteria. La reazione degli agenti può essere stata sicuramente oltre gli standard che di solito vediamo, ma non ricordiamo che la polizia municipale è per legge di supporto ai corpi di polizia. Se il corriere fosse stato un ladro?
A Taranto ci sono 70 nuovi agenti da dicembre: se se lo fossero fatto scappare sotto il naso nei loro primi giorni di servizio? Immaginate i titoli dei giornali e gli sfottò della gente sui social. Forse le stesse persone che nel video hanno inveito contro gli agenti dando in automatico ragione al corriere e senza sapere cosa fosse avvenuto. In Italia non siamo in America e i casi Cucchi fortunatamente sono sporadici, ma un po’ per cultura un po’ sempre a causa dei social preferiamo schierarci dalla parte del corriere e mai da parte delle forze dell’ordine.
Corrieri e polizia municipale in questa storia solo sullo stesso piano. Le condizioni di lavoro dei primi, costretti a corse da tempi di formula 1 e a lavorare anche il giorno di Natale, insieme al sentimento comune nei confronti dei secondi li rendono di fantozziana memoria agli occhi della gente. Fino a quando riprenderemo il furto di un’auto senza chiamare la polizia, o sarà normale un furgone contromano parcheggiato sulle strisce pedonali, il corriere avrà sempre ragione e i Liam vigili urbani Neeson sempre torto. Nel frattempo, però, continuate a usare clacson e santi ogni volta che vedete uno scivolo per disabili occupato.