La mobilitazione

Gli ultras del Bari in piazza contro la famiglia De Laurentiis: «Chiediamo l'intervento della politica» VIDEO

Redazione online (video Donato Fasano)

This browser does not support the video element.

Centinaia di sostenitori biancorossi chiedono l’intervento delle istituzioni contro la gestione giudicata «assente e arrogante» della società. Nel mirino la multiproprietà, la crisi tecnica e la spaccatura interna al tifo. Annunciato il boicottaggio di Bari–Pescara

In piazza della Prefettura, nel pieno centro di Bari, si è svolta stamattina una nuova mobilitazione dei tifosi biancorossi contro la famiglia De Laurentiis e contro quella che viene giudicata una gestione “distante e arrogante” della società. Sono centinaia i sostenitori del Bari che si sono riuniti per chiedere l’intervento delle istituzioni locali sulla situazione del club e sul suo futuro, almeno fino al 2028.

La protesta arriva in un momento particolarmente complesso per l’ambiente biancorosso, con la squadra impelagata nella lotta per la salvezza. “Stiamo attraversando un periodo nero”, affermano i gruppi organizzati in un comunicato, spiegando le ragioni che li hanno spinti a tornare in piazza dopo le recenti contestazioni.

Secondo i tifosi, negli ultimi anni la società avrebbe imboccato una deriva preoccupante, dovuta soprattutto alla mancanza di una guida solida e presente. “Se chi comanda non dà l’esempio, anche chi scende in campo finisce per sentirsi protetto e si adagia”, denunciano i gruppi, che puntano il dito contro quella che definiscono una gestione approssimativa.

Nel comunicato si affronta anche la divisione interna al tifo, considerata un elemento che finisce per favorire la proprietà: “Divide et impera: questa spaccatura serve solo ai De Laurentiis”, si legge. E pur riconoscendo che una parte della tifoseria abbia scelto il silenzio come forma di protesta, i gruppi organizzati ribadiscono la scelta di scendere in piazza: “La maglia non si lascia sola. Il rumore pesa più del vuoto nel quale la proprietà si crogiola”.

I tifosi chiedono un incontro ufficiale tra SSC Bari e istituzioni, sostenendo che Comune e Regione abbiano il dovere di intervenire dopo aver agevolato l’ingresso della famiglia De Laurentiis nel 2018 e garantito supporto negli anni successivi. “Adesso tocca a loro tirarci fuori da questo incubo: è anche una questione di credibilità”, affermano. Nel mirino anche il sistema delle multiproprietà, definito “un altro sintomo di un calcio sempre più piegato alla finanza e sempre più distante dai tifosi”.

La mobilitazione non si esaurirà in piazza. I gruppi organizzati hanno infatti annunciato che non entreranno allo stadio per Bari–Pescara, in programma alle 17:15, e che proseguiranno la contestazione all’esterno del San Nicola, nei pressi dell’ingresso 6 della Curva Nord. L’assenza dei tifosi ospiti – bloccati dal divieto di trasferta – contribuirà a rendere ancora più evidente il silenzio sugli spalti. “Non è un gesto contro la squadra, ma un modo per ribadire quanto teniamo davvero al Bari”, spiegano gli organizzatori.

Privacy Policy Cookie Policy