Il concerto

Cesare Cremonini a Bari: «Non sempre la mia musica è stata così fortunata»

Bianca Chiriatti

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Il Possibili Scenari tour fa tappa al PalaFlorio, e l’ex leader dei Lunapop ancora una volta dimostra di meritare un posto nell’Olimpo dei grandi della musica italiana

BARI - 

È lui stesso a sostenere che se anni fa i suoi fan dicevano di ascoltarlo venivano presi in giro, eppure a vederlo oggi, che gira l’Italia da 20 anni, e dopo 6 album in studio sta collezionando sold out nei palazzetti, dopo le 4 date negli stadi dell’estate 2018, non si direbbe che Cesare Cremonini abbia conosciuto periodi musicalmente “sfortunati”. Il tour con cui sta portando in giro l’ultimo album Possibili Scenari (il 7 dicembre esce una riedizione solo piano e voce, in tempo per i regali di Natale) e con cui ieri sera ha fatto tappa al PalaFlorio di Bari, prima di tre date da record, è il tour della conferma, che costringe anche i più scettici ad annoverarlo nell’Olimpo dei grandi della musica italiana.

Come tutti i miti musicali del nostro Paese, Cremonini, che ha iniziato la sua carriera con i Lunapop a bordo dell’ormai storica Vespa Special, ha una capacità di scrittura di testi che quasi offusca melodie e arrangiamenti: le sue parole sono ormai proverbi, i brani poesie che fan di tutte le età cantano a squarciagola. Canta l’amore, Cremonini, l’amore bello e doloroso, l’amore per le donne (“Ho 38 anni, ormai non mi sposo più”), l’amore per la piccola Camilla Balestri, nata appena qualche giorno fa, figlia dello storico bassista Nicola “Ballo” Balestri, che lo accompagna dagli esordi. Ed è capace di far immedesimare tutto il pubblico nelle sue canzoni, dall’adolescente con le prime cotte, alle signore più attempate che ricordano amori perduti. 

Sul palco, come nel tour estivo, un maxischermo coloratissimo che si solleva e si abbassa, proiettando fasci di luce e - in base alla canzone - nascondendo e scoprendo la band. E Cesare, sornione, si gode il suo meritatissimo (e sudato) successo, cambia abito 6 volte, canta il meglio del suo vastissimo repertorio, da “Vorrei”, la prima canzone che abbia mai scritto in assoluto (chi non sogna di sentirsela dedicare?), a “Possibili Scenari”, l’ultimo singolo, passando per le varie “Marmellata #25”, “Vieni a vedere perché”, “Le sei e ventisei”, “Logico”, “Mondo”, e l’immancabile “50 Special”, uno di quei brani che ci porteremo dietro per sempre. Su “Momento Silenzioso”, brano semisconosciuto dall’album Maggese, ringrazia chi c’è da sempre. Ma dovremmo essere quasi noi a ringraziare Cesare Cremonini, eterno ragazzo di Bologna, umile lavoratore, che con garbo e senza eccessi, da 20 anni canta le vite sentimentali di ogni italiano medio. Speriamo continui a farlo almeno per altri 20. 

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