Gdf in azione
Droga sull’asse Napoli-Taranto, sequestrati 50 chilogrammi di hashish
In cella un 53enne campano fermato per un controllo ai Tamburi. Un colpo significativo, quello inferto alla criminalità ionica
Sarà interrogato questa mattina Giuseppe Quaranta, 53enne campano arrestato dai finanzieri di Taranto nella serata del 29 dicembre scorso mentre alla guida di un'auto che conteneva ben 50 chilogrammi di hashish.
Un semplice controllo di routine, quello effettuato dai militari del Gruppo di Taranto agli ordini del maggiore Giuseppe Savoia, ha permesso di sventare il rifornimento di diverse piazze di spaccio della città: il veicolo è stato fermato all'ingresso del quartiere Tamburi da una pattuglia che si è immediatamente insospettita dallo strano atteggiamento del guidatore e ha quindi proceduto a effettuare la perquisizione.
I controlli hanno confermato i dubbi iniziali degli investigatori con il ritrovamento degli involucri nascosti all’interno dell’abitacolo e in altre parti dell’auto. Quel semplice posto di blocco ha permesso ha permesso non solo di ritrovare l'ingente quantitativo di droga, ma di interrompere come detto i rifornimenti: l’auto proveniva dalla Campania, dove evidentemente potrebbe individuarsi il fornitore della droga che ovviamente sembrava destinato a essere immesso nel mercato ionico.
Un colpo significativo, quello inferto alla criminalità ionica con un maxi sequestro che segue di circa un mese un altro intervento delle Fiamme gialle che consentì di recuperare altri 50 chilogrammi della stessa sostanza stupefacente: l'11 novembre, infatti, un altro controllo portò in carcere il 55enne tarantino Guglielmo Raffo, difeso dagli avvocati Andrea e Salvatore Maggio.
Per quest’ultimo il gip convalidò l'arresto spiegando che l'uomo non era da considerare un pusher occasionale, ma alla luce del grande quantitativo di droga ritrovata dalle fiamme gialle, è da ritenere come un soggetto stabilmente inserito in circuiti criminali ben più ampi.
Oggi come detto toccherà invece a Quaranta comparire dinanzi al giudice per le indagini preliminari Francesco Maccagnano che su richiesta del pubblico ministero Marco Colascilla Narducci dovrà decidere se confermare o meno l'arresto e soprattutto la misura cautelare in carcere come richiesto dall'accusa.
Il 53enne, accompagnato dal suo difensore, potrà decidere di rispondere alle domande del magistrato e fornire la sua versione dei fatti oppure avvalersi della facoltà di non rispondere.