La rivolta

Caos nel carcere di Taranto: detenuti aggrediscono agenti, panico e feriti dopo due ore di violenza

Duplice aggressione all’interno della casa circondariale: momenti di terrore per il personale penitenziario, turni massacranti e carenza di oltre 60 agenti aggravano la crisi della sicurezza jonica

Mattinata di violenza e paura nel carcere di Taranto, dove due detenuti – entrambi di origine barese – hanno seminato il caos aggredendo agenti e distruggendo arredi interni. A darne notizia è Domenico Mastrulli, Segretario Generale Nazionale della Federazione Sindacale CO.S.P.

L’episodio, avvenuto intorno a mezzogiorno, è iniziato quando uno dei reclusi ha tentato di colpire la vicecomandante durante la contestazione di un rapporto disciplinare. Solo l’intervento immediato del personale ha evitato il peggio, ma il detenuto, in preda a un raptus di violenza, ha continuato a sferrare calci e pugni contro gli agenti, rovesciando anche scrivanie e suppellettili. 

Il caos è esploso quando un secondo detenuto, accorso in suo aiuto, si è scagliato contro il personale di polizia, rendendo necessario un intervento durato oltre due ore per riportare la situazione sotto controllo.

L’episodio mette nuovamente in luce la situazione emergenziale del carcere di Taranto, tra sovraffollamento, carenza di personale (oltre 60 unità mancanti) e turni di lavoro al limite delle norme contrattuali. Il primo detenuto coinvolto, già sospeso dal regime del 14 bis e autore di precedenti aggressioni, non era stato ancora trasferito nonostante le segnalazioni interne.

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