In azione

Taranto, finisce in carcere il «ladro solitario», 12 i colpi messi a segno tra maggio e settembre

Alessandra Cannetiello

«Spaccate» in una dozzina di locali, tutte realizzate con le stesse modalità: sfondando a calci le vetrine

Salgono a 12 i furti messi a segno dal 33enne tarantino finito in carcere domenica sera con l’accusa di essere il ladro solitario che nei mesi scorsi ha seminato il panico tra i commercianti facendo irruzione nel cuore della notte in diverse attività cittadine portandosi via gli incassi. Furti avvenuti tra maggio e settembre di quest’anno e realizzati con le stesse modalità: sfondando a calci le vetrine il tarantino, secondo gli inquirenti, avrebbe colpito numerosi esercizi commerciali riuscendo a fuggire con i registratori di cassa.

Un bottino che secondo una stima provvisoria si aggira intorno a 8mila e 600 euro. Tra le nuove ipotesi contestate all’indagato assistito dall’avvocato Giuseppe Leoni, ci sarebbero però anche le irruzioni a un autolavaggio, a due bar, un pub e al caffè del teatro Tatà. A firmare l’ordinanza di misura cautelare in carcere chiesta dal pubblico ministero Mariano Buccoliero, è stato il giudice Anna Lucia Zaurito che ha ritenuto solido il quadro indiziario a carico del 33enne.

Nell’ordinanza il gip Zaurito ha spiegato infatti che «l’indagato ha dimostrato una certa professionalità nell’attività criminosa». Tra le nuove ipotesi accusatorie, come accennato, quella consumata il 18 maggio a un autolavaggio in zona Tre Fontane dove era stato forzato il distributore di bevande e snack. Lì, durante quel furto, il tarantino sarebbe stato ripreso con la propria autovettura – targa immortalata dalle telecamere – mentre il 12 giugno si sarebbe introdotto in un bar di via Medaglie D’Oro portando via denaro contante, il 21 agosto in un bar tabacchi sulla strada per Martina Franca e poi ancora il 26 agosto in una gelateria della Città vecchia. Non solo. Il 9 settembre avrebbe preso poi di mira il bar del teatro Tatà e infine il 15 settembre un pub di via Principe Amedeo. Tra gli episodi che erano già stati contestati al tarantino, quello del 15 maggio ai danni di un bar di via Pisa. Il 4 giungo, inoltre, il 33enne si sarebbe introdotto in una rosticceria di via Lago D’Arvo, mentre il 7 giugno in una gelateria di via D’Aquino e la stessa notte in un bar di via Principe Amedeo. Poi ancora l’11 giugno e il 13 giugno, a distanza di 48 ore, avrebbe assaltato un panificio di via Principe Amedeo e un bar in Vico Del Ponte. In tutti questi casi sempre riuscendo fuggire via con i soldi degli incassi. A incastrarlo, però, gli abiti e le sneakers indossate durante quei blitz: indumenti che il 2 luglio gli agenti della Squadra mobile di Taranto hanno ritrovato durante una perquisizione nella disponibilità del 33enne. Intanto nella giornata di mercoledì è fissato l’interrogatorio di garanzia con il gip Zaurito dove il 33enne potrà decidere se restare in silenzio oppure rispondere alle domande del giudice.

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