LA CRISI DELL'ACCIAIO

Il futuro dell'Ilva e il piano delle incognite: solo 3 forni ed è giallo sull’area dove costruirli

francesco casula

Nuova bozza dell’Accordo di programma inviata agli enti locali ionici. Rebus «Dri» e ancora ignota la zona in cui sorgerà la «fabbrica» elettrica

TARANTO - In quale area sorgeranno i tre forni elettrici che dovranno sostituire gli attuali altiforni dell’ex Ilva? È forse questo il principale interrogativo che emerge al termine della lettura dell’accordo di programma inviato nelle scorse ore dal Ministero guidato da Adolfo Urso agli enti locali: un documento di 18 pagine visionate dalla Gazzetta in cui sono riportate non solo tutte le fasi della costruzione della nuova fabbrica decarbonizzata, ma anche tutti i punti ancora in discussione come l’utilizzo di una nave rigassificatrice che il Mimit prevede di utilizzare nel caso in cui l’impianto per la realizzazione del preridotto (Dri) dovesse nasce a Taranto oppure a Gioia Tauro.

Il documento che la Regione Puglia, la Provincia di Taranto e i Comuni di Taranto, Statte e Massafra sono infatti chiamati a firmare il prossimo 12 agosto contiene infatti il disciplinare per la costituzione dei forni elettrici: «La decisione sulla localizzazione a Taranto o in altro sito del Polo Dri – si legge infatti – è rinviata a una fase successiva».

È in particolare nell’articolo 5 dell’accordo che il Mimit ha stabilito il cronoprogramma degli interventi da realizzare ...

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