l'ordinanza
Far west ai Tamburi, anche il gip di Lecce conferma: «Il metodo è mafioso»
Confermato il carcere per il 35enne Michele Caforio, arrestato lo scorso 16 luglio
«Deve condividersi quanto ritenuto dal gip di Taranto in ordine alla sussistenza dell’aggravante del metodo mafioso, per le ragioni addotte dal pm». È quanto scrive il giudice Angelo Zizzari di Lecce, nell’ordinanza con cui ha confermato l’arresto il carcere per il 35enne Michele Caforio, arrestato lo scorso 16 luglio - a poche ore dal “far west” avvenuto nel quartiere Tamburi - dai poliziotti della Squadra mobile, dove sono rimasti uccisi il 45enne Carmelo Nigro e il 34enne Pietro Caforio.
Difeso dagli avvocati Pasquale Blasi e Franz Pesare, il 35enne è ora accusato di aver freddato il 45enne e poi sparato, ferendolo, il figlio di questo, il 20enne Michael Pio. Una vendetta per aver aperto il fuoco contro suo fratello Pietro, morto alcuni giorni dopo la sparatoria per le ferite riportate al volto e al torace.
Nel ripercorrere gli eventi che hanno portato al fermo del 35enne, il gip Zizzari ha condiviso le conclusioni del giudice Giovanni Caroli che aveva riconosciuto l’aggravante del metodo mafioso contestata dal pm Salvatore Colella della procura ionica e dal pm dell’Antimafia di Lecce Milto De Nozza.
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