L'incontro
Ex Ilva: al via al Mimit il tavolo sull’Accordo interistituzionale per la piena decarbonizzazione di Taranto
Secondo quanto viene riferito da fonti presenti al tavolo, i ministri Urso e Pichetto Fratin, con il presidente Emiliano e gli altri attori istituzionali hanno pazientemente atteso l’arrivo del sindaco Bitetti per circa un’ora
È iniziato, con oltre un’ora di ritardo, l’incontro al Mimit per la definizione dell’Accordo di Programma interistituzionale finalizzato alla piena decarbonizzazione dello stabilimento siderurgico dell’ex Ilva di Taranto.
Alla riunione, presieduta dal ministro Adolfo Urso, sono presenti - riportano le stesse fonti - il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, il Sindaco di Taranto, Piero Bitetti, i commissari straordinari di Adi e Ilva in AS, e - da remoto - i rappresentanti del Ministero della Salute, il Presidente della Provincia di Taranto, Gianfranco Palmisano, il sindaco di Statte, Fabio Spada, e il commissario dell’Autorità Portuale del Mar Ionio, Giovanni Gugliotti.
Secondo quanto viene riferito da fonti presenti al tavolo, i ministri Urso e Pichetto Fratin, con il presidente Emiliano e gli altri attori istituzionali hanno pazientemente atteso l’arrivo del sindaco Bitetti per circa un’ora.
IL SINDACO DI TARANTO: «NON FIRMO ACCORDO»
«Sono a Roma per rappresentare la città di Taranto. Al ministro dirò che l’accordo di programma, così come strutturato, non ci soddisfa e pertanto io non lo firmerò, così come hanno detto gli altri rappresentanti degli enti territoriali ai quali va il mio sentito ringraziamento. Parlo del presidente della Provincia, della Regione, del sindaco di Statte per la vicinanza che mi hanno dimostrato in queste ore». Lo dichiara in un video su Facebook il sindaco di Taranto Piero Bitetti, che conferma di aver ritirato le dimissioni rassegnata lunedì scorso dopo una contestazione da parte di un gruppo di attivisti. «Voglio dire - aggiunge Bitetti - che il cambiamento non si predica, ma si realizza con proposte concrete e sostenibili. E sono qui anche per presentare un piano che consente di abbattere drasticamente i livelli di inquinamento nel percorso che ci porterà, che ci deve portare alla decarbonizzazione dell’ex Ilva, e quindi alla eliminazione dell’area a caldo. Questo è l’impegno che abbiamo preso con i tarantini e questo e ciò che va fatto. Chiederò perciò al ministro e agli altri soggetti firmatari di aggiornare la riunione affinché si possano valutare altre proposte».
Intanto, osserva Bitetti, «dico che è finito il tempo delle scelte calate dall’alto che umiliano Taranto rendendola zona di sacrificio. Di sacrifici ne abbiamo fatti fin troppi e la salute e l’ambiente non possono essere mortificati sull'altare del profitto e dell’interesse nazionale. Per cambiare e conseguire risultati apprezzabili ci vorrà del tempo ma questo lo sapevamo».
«Basta anche alla demagogia di chi sostiene in malafede che il sindaco può chiudere il Siderurgico, questo non è vero. Il nostro ordinamento assegna a governo, Regioni e Comuni funzioni e responsabilità diverse e io rispondo delle mie scelte perché sono il primo cittadino di Taranto e gli altri dovranno rispondere delle loro». Lo afferma il sindaco di Taranto Piero Bitetti in un video pubblicato su Facebook prima del tavolo al Mimit sull'accordo di programma interistituzionale sull'ex Ilva convocato dal ministro delle Imprese e Made in Italy Adolfo Urso.
«Mi sono dimesso, al netto - spiega - di quello che dicono tanti leoni da tastiera, per testimoniare con un gesto eclatante che il linguaggio delle intimidazioni e delle offese, delle violenze verbali, che può trasformarsi in violenza fisica, non deve prevalere. Con le minacce e le aggressioni (il riferimento è alla contestazione di lunedì scorso da parte di un gruppo di attivisti dopo un confronto sull'ex Ilva a Palazzo di città, ndr) non si costruisce mai nulla di buono. Questa mattina mi sono recato in Questura per sporgere denuncia contro ignoti per i fatti incresciosi del 28 luglio scorso».
Bitetti sostiene di essersi «dimesso per sollecitare le forze sane della città a reagire e a far sentire la loro voce in questo momento storico particolare. La risposta è arrivata forte e chiara: da più parti sono stato invitato a tornare sui miei passi perché fortunatamente a Taranto esiste anche una maggioranza che non grida, che si esprime con il voto e che dal sindaco e dall’amministrazione comunale si aspetta molto. A questo appello non potevo rimanere indifferente: ciò che mi ha spinto a ritirare le dimissioni». E, conclude, «dunque non solo non abbandono la nave ma intendo esserne il comandante. Per onorare il mandato rivenuto dai tarantini, la mia presenza qui è un segno inequivocabile del fatto che sono più convinto e motivato di prima».