la società
Il Taranto Calcio può respirare: ripartirà dall’Eccellenza
Si apre una nuova fase, nella speranza che il titolo sportivo venga assegnato a un soggetto o a un gruppo in grado di garantire un futuro all’altezza delle ambizioni della piazza
Il Taranto avrà una nuova società e ripartirà dal campionato di Eccellenza con un’altra matricola. Il solco è tracciato e tra oggi e domani verrà pubblicato anche l’avviso pubblico per raccogliere le manifestazioni d’interesse in applicazione dell’art. 52 comma 10 delle NOIF. Quella di ieri è stata una giornata chiave. La Figc, infatti, ha informato l’amministrazione comunale della decisione del curatore fallimentare di interrompere l’esercizio provvisorio, una notizia che ha definitivamente sbarrato la strada al Taranto FC 1927, sul punto di perdere affiliazione e titolo sportivo. Impossibile immaginare di iscrivere la squadra alla Seconda Categoria dopo aver onorato debiti sportivi per circa 600mila euro, da qui la scelta (saggia) della curatela di tirare i remi in barca, dopo essere stata messa spalle al muro dal presidente federale Gravina.
La città di Taranto non avrebbe potuto rischiare di rimanere senza calcio e ora si apre una nuova fase nella speranza che il titolo sportivo venga assegnato a un soggetto o a un gruppo in grado di garantire un futuro all’altezza delle ambizioni della piazza, tra le più passionali del Sud. Il sindaco (dimissionario) Bitetti e i suoi più stretti collaboratori stanno limando gli ultimi dettagli con la Figc prima di pubblicare l’avviso, già pronto e solo da ritoccare in base alle indicazioni finali fornite dalla Federazione anche riguardanti il contributo a fondo perduto che dovrebbe ammontare a 250 mila euro. Questione di ore e poi si aprirà la corsa al club rossoblù, pare oggetto di attenzione da parte di alcuni soggetti, non solo italiani, che avrebbero preso contatti con Palazzo di Città nelle ultime settimane chiedendo informazioni in primis sullo stadio Iacovone.
C’è attesa, ovviamente, per scoprire chi presenterà le offerte; la voglia di riprendere confidenza con il calcio giocato tra i tifosi è tanta dopo le amarezze e le brutte figure collezionate nel recente passato, ma la scelta della nuova proprietà del Taranto non potrà essere sbagliata. C’è l’opportunità di ripartire da zero e proprio per questo bisogna optare per la soluzione migliore, che offra solidità finanziaria e certezze progettuali, consapevoli che le scelte legate al territorio hanno portato quasi sempre male e non solo per le scarse risorse a disposizione. I nomi dei potenziali investitori? Si parla di Antonio Ferrara del Gruppo Gabetti (sarebbe a capo di una cordata con interessi sul territorio legati alla costruzione di un centro sportivo a Talsano) ma circolano anche voci dell’imprenditore barese Ladisa attivo nel campo della ristorazione; di una cordata locale capeggiata, a quanto pare, da Camillo D’Ippolito (opera nel settore metalmeccanico) forse appoggiata da un editore televisivo e c’è chi sostiene che al Taranto calcio possa essersi avvicinato il facoltoso uomo d’affari italo-svizzero Nicola Cortese che punta alla costruzione di un resort di lusso a Maruggio.
Non sono da escludere eventuali sorprese, su tutte la candidatura di un ex, Luigi Blasi, il quale ha sempre negato un proprio coinvolgimento ma in realtà potrebbe partecipare all’avviso che, stando alle indiscrezioni, dovrebbe durare una decina di giorni per cercare di accelerare i tempi. Il nuovo Taranto partirà in ritardo ma, come lasciato intendere dalla Lnd, potrà beneficiare di date ad hoc per consentire alla futura proprietà di sistemare tutte le incombenze amministrative e operare in modo proficuo sul fronte mercato in vista della prossima stagione agonistica.