La decisione

Taranto, il sindaco Bitetti si dimette: «Ho ricevuto minacce dagli ambientalisti per il dossier Ilva» FOTO/VIDEO

Fabio Venere

La decisione in tarda serata a seguito delle contestazioni al termine dell’incontro a Palazzo di Città

«Mancata agibilità politica». Con questa motivazione, alle 21.20 di ieri sera, il sindaco di Taranto, Piero Bitetti, ha clamorosamente rassegnato le dimissioni dalla carica di primo cittadino. «Ho ricevuto minacce da alcuni ambientalisti al termine della riunione svoltasi a Palazzo di Città sul dossier per l’ex Ilva, discusso in preparazione della riunione del Consiglio comunale in programma domani mattina e soprattutto in vista del vertice di Roma con il ministro Urso per l’Accordo di programma interistituzionale», ha fatto sapere lo stesso Bitetti. Secondo quello che riferiscono fonti vicine all’Amministrazione comunale, infatti, ieri sera, alcuni esponenti dell’ala più oltranzista del mondo ambientalista tarantino avrebbero dapprima contestato il sindaco sino al punto di impedirgli fisicamente di abbandonare la sede del Municipio, nonostante fossero trascorse ormai oltre due ore dall’inizio della riunione. Intanto in una nota stampa,il primo ad esprimere solidarietà al capo dell’Amministrazione comunale è stato Francesco Andrea Falcone, coordinatore del movimento “Con”, di cui fa parte lo stesso Bitetti.

Che in un comunicato afferma: “A nome della comunità politica di Con e del suo gruppo consiliare esprimo il nostro sostegno al sindaco di Taranto e invito tutti ad una riflessione sui modi con i quali si intende affrontare temi complessi come quelli legati alla questione ambientale della nostra città”. E ancora, Falcone ha aggiunto: “Le opportunità di dialogo non vanno confuse con occasioni nelle quali assumere comportamenti antisociali. I problemi dell’occupazione e della salute stanno a cuore a tutti perché tutti li viviamo sulla nostra pelle, ma occorre affrontarli con correttezza da parte dei cittadini, delle parti sociali e di quelle istituzionali”. In questo contesto, nasce l’appello al dialogo che Falcone lancia quasi come fa il naufrago con il messaggio inserito in una bottiglia lanciata in mare aperto, sperando che qualcuno lo legga. La metafora regge perché davvero, nel capoluogo ionico, il clima sul futuro dell’ex Ilva è incandescente e la città è divisa in due come una mela: da una parte le organizzazioni sindacali che rivendicano la difesa dei posti di lavoro insieme alla decarbonizzazione della fabbrica e dall’altra la galassia ecologista che invoca la chiusura “senza se e senza ma” dell’ex Ilva. In mezzo, c’è la politica. Che nel caso in cui il Consiglio comunale convocato per domani, si tenesse ugualmente nonostante le dimissioni del sindaco amplificherebbe diversi “strappi” nei due schieramenti (principalmente nel centrosinistra).

A questo punto, così come la legge prevede, il sindaco ha venti giorni di tempo per ritirare le dimissioni. Probabilmente lo farà, ma solo dopo che saranno state ripristinate quelle che, non a caso, ha definito condizioni di “agibilità politica”. Che sono mancate. E’ possibile che nella straordinaria decisione del primo cittadino (che indossava la fascia tricolore solo da 41 giorni) abbiano influito anche motivazioni di carattere personale. E’ possibile, se non addirittura probabile, che in questi giorni così duri abbia percepito quella solitudine che spesso accompagna chi amministra le città, ma che nel caso dell’ex Ilva può far venire la tentazione di staccare la spina. E questo, soprattutto quando le contestazioni e le minacce vengono definite genericamente ambientaliste, ma in realtà sfiorano l’integralismo. Meglio arrotolare la fascia tricolore, riporla sul comodino e aspettare che il forte vento che ieri soffiava su Taranto si plachi del tutto.

LA SOLIDARIETÀ DALLA POLITICA TARANTINA

«A nome della comunità politica di CON e del suo gruppo consiliare esprimo il nostro sostegno al Sindaco di Taranto e invitiamo tutti ad una riflessione sui modi con i quali si intende affrontare questioni complesse e delicate come quelle legate alla questione ambientale della nostra città», così Francesco Andrea Falcone (CON TARANTO) esprime in una nota il sostegno al sindaco Bitetti e invito al dialogo. 
«Le opportunità di dialogo non vanno confuse con occasioni nelle quali assumere comportamenti antisociali.
I problemi della occupazione e della salute stanno a cuore a tutti perché tutti li viviamo sulla nostra pelle ma occorre affrontarli con correttezza da parte dei cittadini, delle parti sociali e di quelle istituzionali. Credere di poterli affrontare facendo leva sulle sofferenze dell’una o dell’altra parte alimenterà le stesse divisioni che ci hanno condotti a questo punto. Invitiamo tutti i cittadini, le associazioni e tutte le parti interessate della città a lavorare per ripristinare un clima collaborativo e corretto che non ci esponga a decisioni assunte altrove a fronte delle quali resteremmo purtroppo impotenti».

Non salta la riunione per l'Accordo di programma

«Si terrà comunque la riunione, già convocata d’intesa con la Regione Puglia e gli enti locali e in programma al Mimit per giovedì 31 luglio, finalizzata alla definizione dell’Accordo di programma interistituzionale per la piena decarbonizzazione dello stabilimento di Taranto». Lo ha concordato - spiega una nota del Mimit - il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, nel corso di un colloquio telefonico con il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.

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