il caso

Taranto, tra il Comune e Amiu è «guerra epistolare»

FABIO VENERE

Il cda verso la revoca, ma è scontro sull’assemblea dei soci

Sfida a suon di carte, per ora non bollate, tra il Comune di Taranto e Kyma Ambiente. Da quel che risulta alla Gazzetta, infatti, nella giornata di ieri, i vertici dell’azienda per l’igiene urbana avrebbero controrisposto alla richiesta avanzata dal neosindaco di Taranto, Piero Bitetti, di convocare un’assemblea dei soci per revocare gli attuali componenti del consiglio di amministrazione, presieduto da Giampiero Mancarelli. La nota di Palazzo di Città è stata spedita venerdì scorso e, in base allo statuto aziendale, la riunione avrebbe dovuto essere fissata tra il 7 e l’8 luglio prossimi. Richiesta analoga, del resto, è stata avanzata dal primo cittadino anche alle altre aziende partecipate e, ad esempio, Kyma Servizi (l’ex Infrataras) ha aderito all’invito convocando l’assemblea dei soci (in realtà, il Comune di Taranto è l’unico socio) per l’8 e, in seconda convocazione, per il 9 luglio alle ore 11,30.

Tornando a Kyma Ambiente è opportuno chiarire che, al momento, l’azienda che si occupa della pulizia delle strade e del trasporto dei rifiuti non avrebbe respinto nettamente la richiesta di Bitetti, ma avrebbe invece chiesto al Municipio di chiarire i punti inseriti nell’ordine del giorno dell’assemblea chiesta dal neosindaco di Taranto. Che, oltre alla revoca del cda, prevederebbe una rendicontazione generale sulla situazione finanziaria dell’ex Amiu. Punto, quest’ultimo, che i vertici di Kyma Ambiente avrebbero considerato eccessivamente generico, tanto da richiedere al socio unico (il Comune) ulteriori chiarimenti. Dunque, da Mancarelli non ci sarebbe stato un “no secco” alla richiesta di convocazione dell’assemblea dei soci, ma una sorta di «fateci sapere meglio cosa volete» (se così si può liberamente tradurre) prima di aderire all’iniziativa municipale. Ma, così come confermano ambienti vicini alla maggioranza di governo, il capo dell’Amministrazione comunale potrebbe non gradire un atteggiamento simile. E non lo gradirebbe, giusto per continuare ad usare quest’eufemismo, sino al punto che potrebbe ricorrere a due contromosse per raggiungere ugualmente l’obiettivo che si è posto. E quali sarebbero? La prima potrebbe essere rappresentata da una diffida verso Mancarelli a convocare l’assemblea dei soci entro 48-72 ore al massimo, mentre la seconda farebbe esplicito riferimento alla legge. In particolare, secondo quel che risulta al nostro giornale, nel caso in cui la situazione non si sbloccasse, il sindaco di Taranto potrebbe procedere autonomamente così come, del resto, gli consentirebbe l’articolo 2406 del Codice civile.

Ora, prima di concludere, un passo indietro. Se, da un lato, la settimana scorsa, Giampiero Mancarelli aveva chiesto invano al sindaco di Taranto di essere messo a conoscenza sui nuovi indirizzi da seguire alla luce dell’esito delle recentissime elezioni Amministrative, il primo cittadino, dal canto suo, con la richiesta di convocazione dell’assemblea dei soci, di fatto, ha confermato il suo orientamento: revocare gli attuali consigli di amministrazione, così come del resto aveva già annunciato in campagna elettorale e ribadito, in una recente riunione, alla sua coalizione. Revoca che, secondo fonti vicine a Palazzo di Città, si reggerebbe sul principio dello spolis system sancito, peraltro, da una sentenza a sezioni unite emanata nel 2019 dalla Cassazione. Che, in effetti, concede a un sindaco neoeletto la facoltà di cambiare i vertici delle aziende partecipate entro 45 giorni dalla sua proclamazione.

E Bitetti, per farlo, ha tempo sino al prossimo 1 agosto.

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